la Repubblica, 22 luglio 2017
L’amaca
La escalation xenofoba nella fu Mitteleuropa almeno un effetto positivo dovrebbe averlo: presto o tardi le autorità europee saranno costrette a scegliere tra Gentiloni e Orbán, ovvero tra chi prova a onorare i fondamenti dell’Unione e chi considera l’Europa solamente una mucca da mungere, ignorandone i principi ideali, gli orientamenti etici e, nel caso di Ungheria, Cechia e Polonia, anche le procedure di infrazione. Si è detto milioni di volte che nessun club accetterebbe tra i suoi membri chi ne viola costantemente le regole. Il tartufismo dei reggenti l’Unione ha fin qui consentito di glissare sulle politiche nazional- populiste di quei paesi, e non solamente in tema di immigrazione, anche nel campo della libertà di cultura e di espressione. Ma prima o poi le corde troppo tese si spezzano, ed è quanto aspettiamo con una certa ansia: se non altro per capire che cosa è veramente l’Unione europea.
Quanto all’Austria che intima all’Italia di chiudere i propri porti, non siamo esperti di diritto internazionale ma l’impressione è che dal punto di vista formale la mossa equivale a una controrichiesta italiana di chiudere gli skilift austriaci. Ungheria e Cechia ne hanno troppo pochi, di skilift, perché valga la pena organizzare il boicottaggio.