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 2017  luglio 22 Sabato calendario

New York-Washington in 29 minuti nel tunnel sotto terra di Elon Musk

NEW YORK Seduti in un tubo sottoterra e sparati a una velocità superiore ai mille chilometri l’ora: dal centro di New York a quello di Washington in 29 minuti. Molto meno delle 5 ore di un viaggio in auto, delle 2 ore e 45 minuti dell’Acela, il treno Usa più veloce (una brutta copia del Frecciarossa) o dell’ora e 15 del volo. Ventinove minuti: spesso ci vuole di più per attraversare Manhattan in metrò. Succederà davvero?
Elon Musk è un genio della tecnologia applicata ai trasporti, uno che osa sempre. Ma è anche un abile comunicatore: sa come attirare di continuo l’attenzione dei media, che si tratti del lancio della nuova Tesla «popolare», della conquista di Marte o del timore che l’intelligenza artificiale sfugga al controllo dell’uomo.
L’«Hyperloop», l’idea visionaria da lui lanciata quattro anni fa, potrebbe anche restare sul tavolo dei progettisti. Non perché irrealistica – le tecnologie, levitazione elettromagnetica e motore elettrico lineare, ci sono già tutte – ma per la complessità dell’opera, le enormi difficoltà burocratiche, i costi, il processo autorizzativo: gli Stati Uniti restano il Paese avanzato con le infrastrutture pubbliche più arretrate.
Nell’annunciare il suo progetto con un laconico tweet, Musk ha aggiunto di aver già avuto un «consenso verbale» dal governo. Da chi? Chi finanzierà l’opera? Quale sarà il suo tracciato?
Domande lasciate in sospeso dall’imprenditore che si è limitato ad aggiungere che in ogni città (New York e Washington ma anche Baltimora e Filadelfia, lungo la linea) verranno costruiti una dozzina di ascensori per consentire ai viaggiatori di raggiungere le capsule-pallottola nel sottosuolo.
Nel 2013, quando lanciò l’Hyperloop, Musk propose di collegare Los Angeles a San Francisco. Quel progetto è già tramontato per vari motivi, ma nel frattempo Musk ha dato a quella che sembrava solo una soluzione ingegneristica geniale, una vera struttura aziendale e un piano di sviluppo: ha creato la «Boring Company», una società incaricata di progettare e realizzare i collegamenti sotterranei, ha comprato una «talpa» usata per scavare fognature, e ha realizzato vicino Las Vegas un primo impianto sperimentale lungo mezzo chilometro nel quale pochi giorni fa è stata collaudata per la prima volta una capsula che in meno di 5 secondi ha superato i 110 chilometri l’ora.
Collegare due metropoli con capsule-pallottola sotterranee sembra una «mission impossible» per un Paese che non riesce nemmeno a restaurare i ponti arrugginiti e che quasi ovunque ha ancora i pali della luce di legno. Progettare una linea che deve attraversare fiumi e baie non sarà facile né economico, ci sono infinite autorizzazioni da richiedere. E al ministero dei Trasporti dicono di non sapere nulla del progetto.
Ma alla Casa Bianca – dove Donald Trump e il suo consigliere Steve Bannon sono affascinati dall’imprenditore digitale con una passione ingegneristica per la meccanica che vuole andare su Marte – tira un’altra aria. La presidenza ha fatto sapere di aver avuto «conversazioni promettenti» e di essere decisa a rinnovare le infrastrutture pubbliche attivando le imprese private. È chiaro che il consenso del quale ha parlato il cofondatore di Pay Pal viene da qui.
Insomma, se mai si farà, l’Hyperloop New York-Washington sarà non soltanto un tipo di collegamento rivoluzionario (non un treno, una lunga serie di sedili silenziosamente sparati in un tubo), ma anche un nuovo modo di costruire (sottoterra, per evitare problemi di traffico e ridurre gli ostacoli regolamentari) e progettare: Musk ha impostato l’Hyperloop come un progetto open source aperto alle idee innovative di stagisti intraprendenti e di brillanti studenti universitari che si sfidano in tornei tecnologici secondo l’ormai collaudato modello dell’economia collaborativa (a costo zero per l’imprenditore).
Resta da capire come verrà finanziata l’opera e fino a che punto Elon Musk, già impegnato con auto elettriche, missili, capsule spaziali, batterie e pannelli solari, vorrà gestirla: la sua Boring Company ha già raccolto 160 milioni di dollari investiti da società di venture capital, dalla General Electric, ma anche dalla Sncf, le ferrovie francesi.
E sta negoziando la realizzazione di collegamenti Hyperloop in India, Svezia, Olanda e Finlandia.