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 2017  luglio 21 Venerdì calendario

Caterina Balivo: «Detto Fatto è come casa mia ma ora faccio nascere mia figlia»

L’arrivederci ai suoi spettatori Caterina Balivo l’ha dato il 12 giugno: gravidanza avanzata esibita con orgoglio. Il lieto evento è atteso per metà di agosto. A ottobre il rientro alla conduzione di Detto Fatto: da cinque anni (l’età di Guido Alberto, il figlio più grande) è il programma di cui è anche autrice e che sente cosa/casa sua. In vacanza al mare con famiglia – prima di rientrare a Milano per il parto -, ogni giorno un post o una foto su Facebook, ogni giorno in contatto con la redazione per pensare alla ripresa autunnale. La stagione appena finita «è stata una fatica che non mi aspettavo. Niente di grave ma i classici disturbi di chi aspetta un figlio». La prima gravidanza non era stata così faticosa. «Ma gli anni si sentono. E poi allora non lavoravo». 
No a gossip e toni accesi
Detto Fatto invece richiede un impegno quotidiano, dalle 10 alle 17. Inoltre «per non creare false aspettative e problemi nella squadra» non ha detto nulla fino al quarto mese: «Mi vedevano strana e non capivano. Dopo sono andata avanti senza farmi problemi: dare la vita è la cosa più naturale del mondo. E in un mondo dove tante donne faticano davvero, io sono una privilegiata. Noi donne però siamo aiutate dalla natura. Non oso immaginare come sarebbe se fossero gli uomini a restare incinti...». Si torna così a Detto Fatto. «Abbiamo messo il pancione a un uomo e abbiamo registrato comportamenti e reazioni». 
Caterina Balivo è orgogliosa di avere aperto una porta importante «a qualcosa che prima non c’era» e di condurre un programma da cui toni accesi e gossip sono banditi. «Ma in cui si possono, senza ideologia, trattare argomenti leggerissimi e problematiche delicate». 
«Alle ragazze curvy – ovvero over 42 come taglia – abbiamo dedicato un concorso nelle puntate di Detto Fatto Estate: la vincitrice diventerà la nostra indossatrice. Nella logica però che “curvy” è la normalità. Le italiane sono così». Sullo ius soli: «Sono con Gentiloni che ha preso tempo: anch’io ne vorrei di più per capire. Tutti focalizzati sul problema dei migranti, non era il momento giusto per proporre una legge di civiltà così importante. Ci sono tante leggi etiche che aspettano. Cattolica praticante, mi chiedo perché le unioni tra omosessuali abbiano dovuto aspettare così tanto, e perché non si approvi una legge sul “fine vita”». Per la sua Napoli distrutta dagli incendi dice di provare «un dolore infinito. Resti incredula e impotente per questa capacità di autodistruzione».
Più interviste e più social
Tra le novità in arrivo, insieme a nuovi tutor, ci sarà il normalizzarsi delle puntate in diretta, una a settimana. «Non è una questione di adrenalina, è solo per un contatto maggiore con il pubblico: «Detto Fatto è trasmissione molto social». Crescerà il numero delle interviste: «Voglio proporre persone che abbiano qualcosa da raccontare di sé, una propria storia. Coerentemente con il programma, è solo un altro modo di fare “tutorial”. Vorrei intervistare musicisti, scrittori, eccellenze italiane di ogni genere: primi nel mondo ma spesso assolutamente sconosciute da noi». 
In una stagione che in Rai è stata caratterizzata da veleni e ribaltoni, esce immune. «So cosa significhi essere estromessa all’improvviso... Le turbolenze interne sono ciò che tiene in vita l’azienda». E comunque «sono sicura dei risultati del lavoro della mia squadra». E «Milano è lontana da Roma». 
In questo momento comunque lei ha altre priorità. «Un figlio è qualcosa che passa davanti a tutto». E così torniamo all’altro pensiero dominante di questi giorni: che è il nome da dare alla bambina. «Mi piacerebbe aspettare di vederla, tenerla in braccio e solo dopo decidere. Io e lei. Perché il parto è cosa che si fa in due: tu e il tuo bimbo, e nessun altro».