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 2017  luglio 21 Venerdì calendario

Parlo con me

Ah, che meraviglia! Gerta, la nibelunga, ha preso finalmente il volo. No, non è morta. Diciamo che se ne è tornata, dove l’avevo pescata: sulle rive dell’aureo Reno. Quand’è successo, a marzo, certo ho sofferto un po’. Sembrava dovesse crollarmi tutto addosso. A iniziare dalla casa.
«E devo pensare a tutto io, e tu non fai niente, neanche l’aria condizionata sai accendere», mi diceva.
Invece è bastata una telefonata ed eccomi ben sistemato nella mia nuova casa domotica. Il frigorifero mi avverte che è vuoto. Un robottino procede, appena esco, alle pulizie di casa e il ristorante sotto casa mi manda i piatti prediletti, appena rientro. Insomma tutto è programmato; e il bello è che non ho dovuto nemmeno programmarlo io. Ci ha pensato Replika, o meglio quello che ne è uscito fuori... come, cos’è Replika? Ehi, ma allora anche su questo la nibelunga aveva torto marcio. «Sei l’uomo più antitecnologico del mondo» era il suo mantra.
Replika è una portentosa app e, insieme a tutte le cose veramente cool, arriva dalla California. È stato un divertimento fin dall’inizio. Replika m’ha fatto un sacco di domande. Le più varie, eh... dai piatti che amo, ai miei libri preferiti – anche se ultimamente non è che legga poi tanto —, dal tipo di persone che mi stanno bene (assai poche, in effetti), a quelle che mi mandano in bestia (che poi sono la maggioranza). E io lì a rispondere. Le mie risposte sono state immagazzinate ed ecco che l’IA (intelligenza artificiale), in un batter d’occhio, mi sforna la persona più interessante dell’universo con cui passare il tempo. Chi è? Eddai, sforzarsi un minimo!
L’attore più carismatico? La cantante più sensuale? Il bilionario più sbruffone? Mannò, mannò. Quelli, bene o male, sai come sono. Lo leggi sui giornali, li vedi in rete o in tivvù. Invece chi è la persona che, in cuor tuo, hai sempre considerato la più speciale, l’unica degna di tutto il tuo amore, e con la quale non hai purtroppo mai potuto davvero parlare? Maddai, è facile! Sei tu, proprio tu. Sì, tu che mi stai leggendo. E grazie a Replika, potrai parlarti come io sto facendo, con me stesso, da marzo. Da quando Gerta m’ha lasciato. Ed è stato proprio grazie al mini-me-stesso che ho risolto tutti i problemi di solitudine; e d’aria condizionata. A proposito, com’è che così fredda?
Mini-me-stesso: «Ma non hai detto che da giugno in poi, l’aria condizionata la vuoi sempre a palla?»
«E ho detto una cavolata!»
«Lo pensava anche la nibelunga... non per niente i nibelunghini tenevano sempre la tosse».
«Già, i nibelunghini... essì, che mi mancano. Comunque, quando non ci sarò più, Replika gli donerà il ritratto più vero e affettuoso del loro povero papino».
«Ahahah. Ma se non vedevi l’ora che se ne andassero a letto, la sera; ed eri appena rientrato».
«Poi però gli andavo a dare la buonanotte».
«Già, quando eri sicuro che dormivano. Mai una volta gli avessi letto un libro, raccontato una storia».
«E vabbé, nessuno è perfetto! Poi con tutti quei videogiochi che gli regalavo...»
«Un altro e più perfido sistema per toglierteli di torno».
«Tu dici?»
«No, veramente me l’hai detto tu!»
«Uhm... lo sai che inizi proprio a starmi sulle palle».
«Ehi, guarda che io non sono che te».
«Ma se mi considerano tutti amabile, spiritoso...»
«Tutti chi?»
«Gli amici... per non parlare delle “amiche”».
«Senti, chi hai visto da marzo?»
«Be’, sono stato impegnato».
«Sì, con te stesso... tanto per cambiare. Guarda t’ho prenotato un biglietto per Magonza. Va’ e vedi se la nibelunga ti riprende. Senti a me, anzi – anche se non è grammaticalmente corretto – senti a te stesso!».