Il Sole 24 Ore, 21 luglio 2017
Boom di camperisti, Italia batte Spagna con 8 milioni di arrivi
È una corsa su binari paralleli quella che vede protagonisti camperisti e costruttori di caravan in Italia. Da un lato il turismo en plein air sta mettendo a segno incrementi superiori al 6% negli arrivi (si viaggia più in camper e meno in tenda rispetto al passato), con 8,2 milioni di persone che scelgono di visitare lo Stivale “in libertà”. Dall’altro lato l’industria italiana si attesta tra i top player europei nella produzione di case viaggianti, con un boom di autocaravan fabbricati nel 2016 (+22%, 15.150 veicoli), confermato nei primi sei mesi di quest’anno da un +12,4% di immatricolazioni. Che tradotto in business e posti di lavoro significa 750 milioni di euro di fatturato industriale e 5.500 posti di lavoro legati ai costruttori.
Ma ancor più rilevante è l’impatto sull’industria domestica del turismo: l’Italia è la quarta meta europea dei camperisti e ha sorpassato la Spagna (dietro però a Francia, Gran Bretagna e Germania) e attorno ai turisti in libertà ruota un giro d’affari che sfiora i tre miliardi di euro (2,88), quasi la metà legato a flussi stranieri (4,1 milioni di arrivi). Sono alcuni dei numeri del quarto “Rapporto nazionale sul turismo in libertà in camper e in caravan” di Apc-Ciset presentato ieri a Roma, che riaccende i fari sulle potenzialità di un segmento turistico assai poco valorizzato, come testimonia la bassa dotazione di spazi e servizi dedicati, nonostante la crescita (+4,5%) degli ultimi due anni: ci sono appena 2.165 aree di sosta nel nostro Paese a fronte degli oltre 8 milioni di camperisti.
«È un tipologia di viaggio, quello in camper e all’aria aperta, che ci permette di diversificare e destagionalizzare la nostra offerta turistica in chiave sostenibile – afferma il sottosegretario al Turismo, Dorina Bianchi – in linea con gli obiettivi del Piano strategico. Puntiamo a valorizzarla e siamo perciò interessati ad avviare una riflessione su come aumentare il numero di aree di sosta, attrezzandole con mobilità integrata. E lavoreremo anche per incentivare la rottamazione di veicoli datati».
Che l’investimento sull’accoglienza di camperisti sia lungimirante si deduce anche dal fatto che in Italia la quota di viaggiatori in libertà «si aggira sul 7,5% contro una media europea del 10% che sale al doppio, fino al 20%, in Nord Europa», precisa Antonio Cellie, ad di Fiere di Parma che assieme ad Apc-Associazione produttori caravan e camper organizza il Salone del camper a Parma (9-17 settembre), leader del settore in Europa. Così come è significativo l’incremento di spesa dei turisti stranieri en plein air in Italia: se nel 2000 spendevano la metà dei viaggiatori tradizionali, oggi spendono poco meno (450 euro per un soggiorno medio i camperisti, 630 euro i tradizionalisti) con la differenza che chi viaggia in camper spende il doppio di chi sta in hotel o in casa per shopping e attività ricreazionali, con un indotto a cascata sul territorio ben più rilevante e distribuito.