Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 1952  gennaio 31 Giovedì calendario

Bilancio degli scontri in Egitto

«L’Associazione dei Fratelli Musulmani, il più antico e influente gruppo fondamentalista egiziano, istigò una rivolta contro i britannici, la cui perdurante occupazione della zona del Canale di Suez faceva infuriare i nazionalisti. Nel gennaio 1952, in risposta al massacro di cinquanta poliziotti egiziani a opera degli inglesi, folle tumultuanti organizzate dai Fratelli musulmani diedero fuoco a cinema, casinò, grandi magazzini, locali notturni e autosaloni del Cairo, simboli, a loro modo di vedere, di un Egitto che aveva legato il suo futuro all’Occidente. Vennero uccise almeno trenta persone, 750 edifici furono dati alle fiamme e dodicimila persone rimasero senza un tetto. Il sogno del Cairo come metropoli cosmopolita ebbe fine, e la comunità degli espatriati iniziò il suo esodo» (Lawrence Wright, Gli anni del terrore, Adelphi).