Libero, 18 luglio 2017
Massimo Giletti, il replicante d’oro. Snobbato dalla Rai, il pubblico lo «vendica».E Cairo ci prova Enrico Paoli La Rai dei paradossi, e delle repliche come metodo di lavoro estivo, non finisce mai di stupire. Mentre tutti si dannano l’anima per capire quanto sia giusto o sbagliato il contratto stipulato da Viale Mazzini con Fabio Fazio del valore di 11,2 milioni di euro (e speriamo che la Corte dei Conti si pronunci in fretta, dato che ci sono di mezzo i soldi del canone), c’è chi continua a fare ascolti pur essendo stato epurato e il programma cancellato dei palinsesti autunnali. Il paradosso dei paradossi si chiama L’Arena, il programma della domenica di Raiuno condotto da Massimo Giletti, che continua ad andare in onda con il «meglio di», ovvero un abile e agile lavoro di taglia e cuci di quanto visto nel corso della stagione televisiva appena conclusa e con le edizioni speciali realizzate con innesti ad hoc, che continua a fare ottimi ascolti. L’altro giorno l’edizione speciale ha inchiodato davanti al video più di due milioni di telespettatori, pari ad uno share del 17,19%, mentre nella seconda parte l’ascolto si è stabilizzato al 15,52%. Sempre e comunque in doppia cifra, sempre e comunque un passo avanti agli altri, fermi a percentuali ben più basse. Le imitazioni di Virginia Raffaele sono state al centro della puntata. Tra cavalli di battaglia e «new entry» Giletti ha offerto ai telespettatori il percorso di un artista dal talento indiscutibile che proprio quest’anno ha avuto dalla Rai un programma tutto suo. E il paradosso, arrivati a questo punto, diventa paradossale. Se anche d’estate il programma cancellato dai palinsesti fa così tanti ascolti, con delle repliche, vuol dire che i telespettatori sono tutti gilettiani a prescindere? Oppure il prodotto piace punto e basta? Nell’uno e nell’altro caso, la cancellazione del programma resta uno dei grandi misteri della Rai. Un po’ meno misterioso, invece, sembra essere il futuro del conduttore de L’Arena. Giletti, secondo quanto raccontato da «Novella 2000», ieri mattina avrebbe incontrato Urbano Cairo, editore de La7. «Dopo una riunione lunga quasi tre ore è uscito molto sorridente», racconta il settimanale. L’arrivo a La7 potrebbe essere ufficializzato a breve e il conduttore potrebbe prendere il posto de La Gabbia, il talk show di approfondimento della rete del mercoledì sera condotto da Gianluigi Paragone. Va detto che tutti i condizionali sono più che d’obbligo dato che proprio a margine della recente presentazione dei palinsesti de La7, Cairo aveva parlato anche del «caso» Giletti. L’editore di giornali e tv era stato abbastanza sulle generali, senza privilegiare nessuna pista. «Giletti? Lo stimo molto, è molto bravo e fa una tv dove coniuga benissimo l’alto e, quando è necessario, il basso», ha affermato il presidente di «Cairo Communication», «è un grandissimo professionista e ha fatto risultato notevolissimi, ma con lui non c’è stato alcun contatto», ha chiosato. Ma questo avveniva giorni fa. E nel mondo della televisione le cose cambiano nel giro di pochi minuti. Solo in Rai i tempi continuano ad essere biblici. Del resto l’indiscrezione circolata nei giorni scorsi e rilanciata da Panorama, senza essere smentita da nessuno, secondo la quale dietro la chiusura de L’Arena ci sarebbe anche la «mano» di Fazio il quale, per timore di un confronto con il collega, avrebbe posto un vero e proprio «veto» sulla trasmissione non rasserena certo clima della trattativa fra l’azienda di Stato e Giletti. Il presentatore ligure sarebbe preoccupato dal confronto che qualcuno potrebbe azzardare tra una trasmissione a basso costo e alto rendimento, quale è quella di Giletti, e la sua, ad altissimo costo ma dal rendimento incerto. Viale Mazzini, pur avendo aggiunto qualche nuovo elemento nella trattativa con Giletti, è ferma all’offerta originale: 12 prime serate del sabato dedicate alla musica e una lunga serie di reportage in seconda serata. Ma niente Arena. Quella, ormai, è sparita dal radar. La domenica di Raiuno sarà tutta nelle mani di Cristina Parodi alla quale l’azienda ha affidato la conduzione del contenitore, con l’obiettivo di rilanciarlo. Vedremo se ci riuscirà.
La Rai dei paradossi, e delle repliche come metodo di lavoro estivo, non finisce mai di stupire. Mentre tutti si dannano l’anima per capire quanto sia giusto o sbagliato il contratto stipulato da Viale Mazzini con Fabio Fazio del valore di 11,2 milioni di euro (e speriamo che la Corte dei Conti si pronunci in fretta, dato che ci sono di mezzo i soldi del canone), c’è chi continua a fare ascolti pur essendo stato epurato e il programma cancellato dei palinsesti autunnali.
Il paradosso dei paradossi si chiama L’Arena, il programma della domenica di Raiuno condotto da Massimo Giletti, che continua ad andare in onda con il «meglio di», ovvero un abile e agile lavoro di taglia e cuci di quanto visto nel corso della stagione televisiva appena conclusa e con le edizioni speciali realizzate con innesti ad hoc, che continua a fare ottimi ascolti. L’altro giorno l’edizione speciale ha inchiodato davanti al video più di due milioni di telespettatori, pari ad uno share del 17,19%, mentre nella seconda parte l’ascolto si è stabilizzato al 15,52%. Sempre e comunque in doppia cifra, sempre e comunque un passo avanti agli altri, fermi a percentuali ben più basse. Le imitazioni di Virginia Raffaele sono state al centro della puntata. Tra cavalli di battaglia e «new entry» Giletti ha offerto ai telespettatori il percorso di un artista dal talento indiscutibile che proprio quest’anno ha avuto dalla Rai un programma tutto suo. E il paradosso, arrivati a questo punto, diventa paradossale. Se anche d’estate il programma cancellato dai palinsesti fa così tanti ascolti, con delle repliche, vuol dire che i telespettatori sono tutti gilettiani a prescindere? Oppure il prodotto piace punto e basta? Nell’uno e nell’altro caso, la cancellazione del programma resta uno dei grandi misteri della Rai.
Un po’ meno misterioso, invece, sembra essere il futuro del conduttore de L’Arena. Giletti, secondo quanto raccontato da «Novella 2000», ieri mattina avrebbe incontrato Urbano Cairo, editore de La7. «Dopo una riunione lunga quasi tre ore è uscito molto sorridente», racconta il settimanale. L’arrivo a La7 potrebbe essere ufficializzato a breve e il conduttore potrebbe prendere il posto de La Gabbia, il talk show di approfondimento della rete del mercoledì sera condotto da Gianluigi Paragone. Va detto che tutti i condizionali sono più che d’obbligo dato che proprio a margine della recente presentazione dei palinsesti de La7, Cairo aveva parlato anche del «caso» Giletti. L’editore di giornali e tv era stato abbastanza sulle generali, senza privilegiare nessuna pista. «Giletti? Lo stimo molto, è molto bravo e fa una tv dove coniuga benissimo l’alto e, quando è necessario, il basso», ha affermato il presidente di «Cairo Communication», «è un grandissimo professionista e ha fatto risultato notevolissimi, ma con lui non c’è stato alcun contatto», ha chiosato. Ma questo avveniva giorni fa. E nel mondo della televisione le cose cambiano nel giro di pochi minuti. Solo in Rai i tempi continuano ad essere biblici. Del resto l’indiscrezione circolata nei giorni scorsi e rilanciata da Panorama, senza essere smentita da nessuno, secondo la quale dietro la chiusura de L’Arena ci sarebbe anche la «mano» di Fazio il quale, per timore di un confronto con il collega, avrebbe posto un vero e proprio «veto» sulla trasmissione non rasserena certo clima della trattativa fra l’azienda di Stato e Giletti. Il presentatore ligure sarebbe preoccupato dal confronto che qualcuno potrebbe azzardare tra una trasmissione a basso costo e alto rendimento, quale è quella di Giletti, e la sua, ad altissimo costo ma dal rendimento incerto.
Viale Mazzini, pur avendo aggiunto qualche nuovo elemento nella trattativa con Giletti, è ferma all’offerta originale: 12 prime serate del sabato dedicate alla musica e una lunga serie di reportage in seconda serata. Ma niente Arena. Quella, ormai, è sparita dal radar. La domenica di Raiuno sarà tutta nelle mani di Cristina Parodi alla quale l’azienda ha affidato la conduzione del contenitore, con l’obiettivo di rilanciarlo. Vedremo se ci riuscirà.