la Repubblica, 19 luglio 2017
Anna Magnani: «Scontrosa io? Può dirlo solo chi non mi conosce»
La verità è che non mi capiscono, non mi conoscono. La gente che mi conosce non dice che sono difficile. Se “difficile” significa che non sono un’ipocrita, che non so sorridere quando non ne ho voglia, o che detesto la gente in malafede, allora sono difficile. Badi bene, non si tratta mica del pubblico, perché ovunque io vada sento sempre il suo affetto, ma e il cosiddetto “ambiente”. Che, fra parentesi, non è affatto il mio “ambiente” perché io sto alla larga dalla gente del cinema.
Un giorno, sul set di Pelle di serpente, sorridendo con quel suo modo astratto, tutto di traverso, inaspettatamente Marlon Brando mi fa: «La tua parte è più grossa della mia». «Senti», gli rispondo, «io mi trovo qui non per battermi con te, ma per fare con te un bel film». Un’altra volta mi dice: «Tu sei molto più forte di me, vinci sempre». Gli rispondo: «Tu non sai quante volte ho perso io, nella vita, ma ti assicuro che perdere fa bene. Farebbe bene anche a te». Il cosiddetto ambiente...
Insomma, finito un film, io sparisco da quel giro. Sto per conto mio. L’ho sempre fatto. Quello che non riesco a capire è come ci sia ancora qualcuno che la pensi in questo modo, dopo le innumerevoli prove di amore e di cuore che ho profuso in tutti i miei film. Sono quelli dell’ambiente cinematografico che non mi perdonano di essere diventata un’attrice senza bisogno della protezione o dell’aiuto di nessuno. Le persone tra le quali vivo mi trattano cordialmente, mi chiamano “Nannina”, mi parlano e mi vogliono bene. Ma nel mondo del cinema la Magnani è una tigre, alla Magnani niente va bene, la Magnani sa più degli altri. M’irrigidisco quando di fronte a me c’è la disonestà. Costoro credono che io abbia il cuore di pietra. Non sanno quanto amore porto con me. Basterebbe che loro mi parlassero, che venissero a me, li avrei tutti sul mio cuore. Invece preferiscono cucirmi addosso il mito della donna aggressiva.
E i giornalisti? Quante ne hanno scritte sulla Magnani, non è vero? I giornali si sono sbizzarriti a proposito delle mie collere, si sono occupati di Rossellini, delle mie crisi, della mia eccessiva emotività… Dai giornali ho anche appreso di essere una trovatella, allevata a forza di scappellotti e umiliazioni, schernita da tutti, infelice e scontrosa. Tutte queste invenzioni mi fanno semplicemente ridere: potrei forse infuriarmi per simili sciocchezze? Comunque, ora sono decisa a ristabilire la verità. Scriva, scriva che sono nata a Roma. Tutti dicono che sono nata in Egitto e non è vero, guardi, sono nata in una casa davanti a Porta Pia e Porta Pia sta a Roma, no? Niente, continuano a dire che sono nata in Egitto, e questo perché mia madre è stata in Egitto, ci sono stata anch’io qualche tempo, poi ho sposato il regista Alessandrini che pure lui è stato in Egitto, insomma ha cominciato a girare questa storia e non si riesce a farla finita nemmeno con gli avvocati.
Se altri pronunciano battute volgari o stornelli osceni, nessuno li rileva. Soltanto la Magnani ha l’esclusiva in questo campo, sembra. Ma vogliamo sfatare una volta per sempre la leggenda di una Magnani sempre scontenta, tormentata, addolorata? È un ritratto falso, io sono piena della gioia di vivere, sono innamorata della natura, del mare. Il mio vero riposo lo trovo nella casa al Circeo dove dimentico tutto, dove quasi mi confondo, mi mimetizzo col mare, cosi pieno di vita e di potenza.