la Repubblica, 19 luglio 2017
A casa di Nannarella
ROMA La casa di Nannarella al Vittoriano è quasi pronta, gli operai montano gli ultimi pannelli. Bianca e oro, tutta classicità, perfetto contenitore dei posati che le ha dedicato il cinema nelle sue mille sfumature di luce, in un buffo contrasto con il caos casalingo della sua abitazione vera, scatti rubati ai momenti di relax: Anna Magnani in ciabatte che brinda in salotto con Pier Paolo Pasolini e Ettore Garofolo, fuma sdraiata sul divano, ammonisce con l’indice alzato un giornalista, suona la chitarra.
Alla Sala Zanardelli del Vittoriano si apre sabato la mostra Anna Magnani ( 1908- 1973), visitabile fino al 22 ottobre: spezzoni di cinegiornali, film, ma soprattutto le parole e i pensieri dell’attrice simbolo di un pezzo importante del nostro cinema, spiega il curatore Mario Sesti.
Il corridoio iniziale vede subito la sequenza di fotogrammi dei suoi film famosi, Teresa Venerdì, Mamma Roma, Roma città aperta, Nella città l’inferno, poi i cinegiornali del Luce a documentare la presenza dell’attrice a Festival, eventi mondani e attività sociali.
Eccola con Totò, Tennessee Williams, Aldo Fabrizi e Danny Kaye, in un contesto che ne racconta il peso e il ruolo che ebbe nella vita culturale e sociale del Dopoguerra. A metà percorso lo spazio domestico, la Magnani in casa propria, «un contesto meno conosciuto dell’attrice simbolo del realismo, dell’azione nello spazio pubblico di strade e piazze, della ribellione davanti agli occhi della società», spiega Sesti. «Sono contenta di stare qui in casa mia da sola per giorni, quando sono da sola non mi annoio mai», diceva l’attrice.
La documentazione di fotogiornalismo e la messa in scena del set sono, nell’idea di Sesti, i due estremi nella rappresentazione visiva della Magnani.
Il 24 e il 31 luglio, e poi il 7 agosto saranno proiettatiMamma Roma, Bellissima e L’amore, preceduti da testi di interviste e scritti della Magnani recitati dalla nipote attrice, Olivia. Qui ne anticipiamo uno.