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 2017  luglio 19 Mercoledì calendario

Polizze & malattie: il sistema sanitario Usa spiegato bene

WASHINGTON Per il momento l’Obamacare, la legge quadro del sistema sanitario introdotta dall’amministrazione di Barack Obama nel 2010, non si tocca. Dopo la fallita riforma il presidente Donald Trump ne aveva chiesto l’abolizione secca, ma nemmeno quella ha i numeri per passare. L’obiettivo di fondo di Obama era arrivare alla copertura universale. Secondo i dati dell’Us Census Bureau, l’istituto di statistica federale, nel 2009 non avevano alcuna garanzia sanitaria 48,6 milioni di persone, il 15% della popolazione totale. Quel numero oggi è quasi dimezzato: 23,5 milioni di americani hanno sottoscritto una polizza.

Obamacare, i doveri di cittadini e imprese
La normativa è molto complicata. Ma i pilastri fondamentali sono ben visibili. Primo: tutti i cittadini devono sottoscrivere una polizza. Chi non lo fa paga una penale pari al 2,5% del proprio reddito, con un tetto massimo di 2.085 dollari. E, simmetricamente, le compagnie non possono rifiutare nessuno, compresi i cittadini malati, che in passato, invece, venivano spesso respinti, perché considerati un sicuro peso economico.
Chi è assunto in un’impresa con più di 50 dipendenti, non deve preoccuparsi di nulla. Tocca all’azienda provvedere all’assicurazione per i propri lavoratori, coprendo i costi almeno nella misura del 50%. Una percentuale piuttosto bassa.
Secondo: L’autorità pubblica offre una sponda, mettendo in Rete l’elenco delle compagnie assicurative cui ci si può rivolgere. Esiste un sito curato dal governo federale, applicabile ovunque. Ma ai singoli Stati è lasciata la facoltà di predisporre una propria lista territoriale.

Le formule: dal bronzo al platino Terzo: varietà dell’offerta. Gli americani possono scegliere tra quattro formule, con differenti gradi di copertura. I costi variano anche a seconda dell’età e da Stato a Stato. Ecco qualche esempio con cifre indicative, medie. Il pacchetto «bronzo» costa 201 dollari al mese per un ventunenne; 603 dollari per un senior con più di 64 anni: rimborsa circa il 60% delle spese sostenute. L’«argento», esborso compreso tra i 247 e i 741 dollari mensili: 70% di rimborso sulle spese. L’«oro», premio tra i 291 e gli 873 dollari mensili: 80% di copertura. Il «platino», tra 363 e 1.089 dollari al mese di premio: ombrello del 90% sulle spese. Come si vede, dunque, anche nella migliore delle ipotesi, la legge non impone una copertura totale delle spese per medici e farmaci. Chi la vuole deve cercarsi una polizza integrativa.

Gli sconti per i redditi più bassi Quattro: i sussidi federali. Le famiglie con redditi complessivi più bassi, compresi tra una e quattro volte il «livello federale di povertà» (12 mila dollari all’anno per un single; 28.780 per una famiglia di cinque persone) ricevono sconti fiscali per abbattere i costi assicurativi. Sono crediti di imposta di diversa consistenza da far valere nella dichiarazione annuale delle tasse. Chi non arriva alla soglia di povertà rientra nel programma di assistenza gratuita «Medicaid». Il fondo federale è finanziato anche dal gettito di prelievi fiscali sulle fasce di reddito più alte.

Le divisioni dei conservatori Alcuni principi sono condivisi da tutti i repubblicani. Il primo: nessun cittadino deve essere più obbligato a sottoscrivere la polizza. Niente penali, dunque. Secondo: via gli obblighi per le aziende con più di 50 dipendenti.
Da qui in poi cominciano le divisioni. Una parte del partito vorrebbe semplicemente cancellare tutte le imposte sui redditi più consistenti. Altri temono che, in questo modo, verrebbero meno le risorse per aiutare i più bisognosi, specie i cittadini che fanno affidamento solo su «Medicaid».

Dalle famiglie ai singoli Il testo appena ritirato prevede una diversa configurazione dei crediti di imposta, non più tarati sul reddito familiare complessivo, ma sui singoli individui, distinguendo sulla base di età e di entrate. Il risultato, in generale, è un aggravio di costi per una famiglia di quattro persone, con due figli minori di 26 anni (limite massimo); mentre viene favorito chi è più giovane e ha già un buon impiego.
I repubblicani sono convinti che la liberalizzazione porterebbe più concorrenza: le compagnie sarebbero indotte a ridurre i premi. I democratici, invece, temono che con sconti fiscali ridotti, molti americani rinunceranno alla copertura e quindi le assicurazioni, a corto di clienti, proveranno a recuperare aumentando le quote. Il confronto, difficile, riparte da qui.