La Stampa, 18 luglio 2017
La piccola Cape Canaveral in un paese di campagna: Villaputzu studia lo spazio
Il futuro, qui a Villaputzu, lo avevano immaginato con le spiagge piene di vacanzieri e l’economia agricola riconvertita al turismo. A tutto potevano pensare, gli abitanti e gli amministratori di questo piccolo paese della Sardegna orientale, e di certo non alla ricerca scientifica più avanzata.
Men che meno potevano credere che proprio qui, nel 2017, sarebbe stata realizzata una grande fabbrica di componenti aerospaziali. Del lanciatore «Vega», a dirla tutta, da queste parti solo in pochi avevano già sentito parlare. E invece, nella periferia del centro abitato, non lontano da un castello che custodisce leggende magiche da far rabbrividire, nascerà l’unica fabbrica europea che produrrà le componenti più importanti dei razzi spaziali «Vega». «I lanciatori sono quegli strumenti che ci consentono di far arrivare nello spazio i satelliti», spiega Francesca Lillo, ingegnere capo di Avio, la società internazionale che ha deciso di aprire il nuovo stabilimento in Sardegna. «Nell’impianto di Villaputzu realizzeremo alcune componenti fondamentali dei lanciatori, i cosiddetti “materiali a matrice ceramica”, che serviranno per costituire le protezioni interne ed esterne, capaci di resistere alle altissime temperature dei motori che vanno in orbita».
Quella di Villaputzu sarà l’unica fabbrica europea integrata: dove si svilupperanno i nuovi materiali adatti al viaggio in orbita e dove sarà anche possibile testare le loro capacità reali. Il lanciatore Vega sfrutterà, dunque, tecnologia totalmente italiana. Ma il vero miracolo di questa nuova iniziativa sembra un altro: il coinvolgimento di un centro piccolo, isolato e che fa i conti con la depressione economica, in un progetto di respiro internazionale. Un paesino, dunque, entra a far parte della ricerca aerospaziale. «Non solo – sottolinea Paolo Bellomi, responsabile del settore “Ingegneria e sviluppo prodotto” di Avio – Il nuovo polo industriale in Sardegna potrà attirare talenti e competenze su una tecnologia di punta come quella spaziale. Questo territorio diventerà determinante nella filiera dello spazio a livello europeo».
Villaputzu, 4700 abitanti, diventerà una specie di piccola Cape Canaveral, una fucina di cervelli, dove verranno a lavorare i più grandi talenti dell’ingegneria internazionale. Anzi, la caccia è già partita. Il progetto di Avio e Regione inizia in autunno: 28 milioni di euro di investimento e 35 assunzioni fin dal primo momento. «Il progetto diventa strategico per la nostra isola – commenta il vicepresidente della Regione, Raffaele Paci – L’importanza sta nella possibiltà di attrazione di investimenti, nella valorizzazione delle aree interne, e nello sviluppo di altissima tecnologia. L’insediamento di questa infrastruttura, unica in Italia e in Europa, avrà ricadute positive sull’economia del territorio e consentirà alla Sardegna di rafforzare il suo ruolo nell’aerospazio a livello internazionale». Una volta ultimati, i lanciatori italiani verranno trasferiti nella Guyana Francese e sfruttati per far decollare i satelliti che tengono d’occhio il pianeta. Quelli che osservano il meteo, i cambiamenti climatici, gli effetti dell’inquinamento o lo scioglimento dei ghiacciai.