ItaliaOggi, 18 luglio 2017
Diritto & Rovescio
L’automobilista viaggiava su un’auto d’epoca, una Suzuki vintage, su una strada di campagna asfaltata, ma a carreggiata stretta. Erano le 5 del mattino. In giro non c’era nessuno. Il buio era ancora pesto. Ad un certo punto, dopo una curva stretta affrontata a velocità moderata, l’automobilista vede, all’improvviso, entrare nel cono di luce dei suo fari, una sagoma scura. È un attimo. Subito dopo sente una botta tremenda. L’auto sbanda ma, per fortuna, si ferma sul ciglio, seriamente danneggiata. Sceso, si accorge che ha centrato un grosso cinghiale che è rimasto ucciso. L’automobilista, accertato che l’auto non era in grado di proseguire, scende a piedi in paese per avvertire il carro attrezzi di un amico. Che, un volta arrivato sul posto, gli conferma che l’auto c’è e i danni sono ingenti. Ma manca il corpo del reato, il cinghiale, che pure era stato fotografato con l’iPhone. Come mai? Deve essere passato uno che se l’è portato a casa. Oggi sull’Eur dovrebbe essere scritto: «Popolo di ladri». Robusti anche.