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 2017  luglio 16 Domenica calendario

Aeroporti, 2017 d’oro. Nei primi cinque mesi passeggeri su del 6,4%. RyanAir è la prima aerolinea italiana

MILANO Alitalia continua la sua battaglia per la sopravvivenza. Il mercato del trasporto aereo italiano invece, con buona pace dei guai dell’ex-compagnia di riferimento, sta vivendo nel 2017 un vero e proprio boom. I numeri parlano da soli: nei primi cinque mesi dell’anno i passeggeri transitati ai check-in degli scali nazionali – un buon indicatore dello stato di salute del Paese – sono aumentati del 6,4% a 65,3 milioni.
Il risultato è ancora più significativo leggendo in controluce i dati. Fiumicino (+0,1%) e Linate (+0,6%) – i due hub del vettore finito in amministrazione straordinaria – segnano il passo. Frenati dal parziale ridimensionamento operativo di Alitalia che ha fatto il lifting al proprio network tagliando un po’ di rami secchi. Il resto degli aeroporti cresce invece spesso a due cifre.
A Malpensa sono passati tra gennaio e fine maggio 8,2 milioni di viaggiatori, il 14,1% in più dello stesso periodo dell’anno precedente. Bergamo, che da qualche mese ha superato in pianta stabile Linate sul terzo gradino del podio dei cieli nazionali, archivia i primi cinque mesi del 2017 con un bel +10,4%. Mentre alle sue spalle salgono a ritmi vertiginosi Venezia, Catania (con un clamoroso + 17,5%), Bologna e Napoli (+17,7%), continuando a scambiarsi le posizioni tra di loro.
La spiegazione di questo periodo d’oro per il trasporto aereo tricolore è chiara: nessuno è insostituibile. Nemmeno Alitalia, regina un po’ decaduta del settore. Il mercato sta facendo il suo dovere: la domanda corre, grazie anche alla ripresa di Pil e turismo. E l’offerta si adegua sfruttando l’elasticità delle low-cost e l’arrivo di nuovi voli intercontinentali dei vettori esteri che riempiono – se e dove si aprono – i buchi aperti dalla ex compagnia di bandiera. Ryanair è da due anni la prima aerolinea italiana con 32,6 milioni di passeggeri trasportati da e per la Penisola, quasi dieci milioni più di Alitalia. E i boom di Malpensa e Napoli, per dire, si spiegano con l’aumento dei collegamenti del vettore irlandese e dei rivali a basso costo. L’onda lunga della metamorfosi potrebbe presto aiutare anche Fiumicino, dove Norwegian, sfruttando le difficoltà di Alitalia, lancerà da Roma i nuovissimi intercontinentali low-cost, un’altra delle novità destinate nei prossimi anni a riscrivere la mappa del settore aereo.
Non tutti, naturalmente, sorridono. Dietro il boom di questi mesi si nasconde infatti per gli aeroporti nazionali una realtà a due facce. Gli scali più grandi, quelli in grado di attirare Ryanair & C. corrono. Quelli più piccoli – orfani pure dei collegamenti “sociali” garantiti da Alitalia prima dell’amministrazione controllata – soffrono. A Reggio Calabria il traffico è calato del 17,6%. Alghero (-11,8%) e Trapani (-2,4%) pagano un pedaggio salato al braccio di ferro con il vettore irlandese, pronto ad abbandonare le due città al loro destino se non arriveranno gli incentivi promessi.
Sopravvivono invece sotto la tendina ad ossigeno alcune realtà da anni ormai vicine all’estinzione. A Brescia Montichiari nei primi cinque mesi dell’anno sono passati solo 5mila passeggeri (-4,6%), 37 al giorno. A Grosseto 1.573, a Foggia 187, poco più di una persona ogni 24 ore. Vittime collaterali di una selezione darwiniana che però potrebbe regalare quest’anno al trasporto aereo italiano il record di 120 milioni di passeggeri.