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 2017  luglio 16 Domenica calendario

Ecco il braccialetto di castità e la app anti-corna

Tua moglie ti sta tradendo? Casty la smaschererà. Tuo marito se la fa con un’altra? Casty ti avvertirà. Tua figlia si lascia andare un po’ troppo col fidanzatino? Casty darà l’allarme. Tecnicamente, è una specie di braccialetto, in grado di rilevare, e segnalare ad una app, lo stato di prossimità, il tipo e la durata del contatto tra due persone, oltre che la geolocalizzazione. È la cintura di castità del terzo millennio, anche perché è un sistema computerizzato che potrebbe essere nascosto ovunque. Magari in quella bella cavigliera etnica che il tuo uomo ti regala chiedendoti, per amor suo, di non toglierla mai, o in quell’orologio regalato con tanto trasporto dalla tua donna, con la precisa richiesta di tenerlo sempre al polso. E chissà che, nelle coppie che decideranno invece di giocare a carte scoperte, pardon: a Casty scoperto, il portare quel braccialetto non divenga la nuova “prova d’amore 3.0”. In fondo gli studi sui venti/trentenni raccontano di una generazione che riscopre la fedeltà.
A pensare a Casty sono stati due serissimi imprenditori teramani impegnati nelle cooperative e del sociale, Maurizio Di Franco e Domenico Graziani. Da genitori, preoccupati per l’incolumità dei figli e delle figlie in particolare, questa moderna cintura di castità non si sono limitati a pensarla, ma l’hanno anche sviluppata con “the Circle”, una software house teramana e brevettata. Al numero 0000283521 del Registro dei brevetti, dal 23 giugno c’è infatti il “Rilevatore e registratore di durata ed intensità di contatto fisico tra persone”. Casty, appunto, un braccialetto intelligente che, oltre a segnalare vicinanze e intensità dei contatti, una volta indossato, non si può togliere, senza far scattare l’allarme.
Il braccialetto è in realtà un piccolo computer indossabile, con microcontrollore, oscillatore, accelerometro, sensore per rilevazione del battito cardiaco e microfono per le registrazioni ambientali. A parte le implicazioni di controllo della “castità” e del partner, Casty nasce con una serie infinita di applicazioni possibili. E utili. “Provate a pensare alla pedofilia – spiegano i due inventori –. Se indossato da un bambino oggetto delle malate attenzioni di un adulto, rileva non solo il livello di agitazione e di paura del bambino, ma anche la vicinanza dell’adulto, segnalando subito tutto”. Per non parlare di quando la vicinanza fisica è sì uomo-donna, ma sottintende una violenza: “Se indossato dalla vittima di un’aggressione a sfondo sessuale, Casty rileva il livello di agitazione e di paura della donna, ma anche la vicinanza dell’aggressore e la segnala, con relativa geolocalizzazione, alle forze dell’ordine”. E non solo, perché grazie al sistema di allarme che si attiva se il braccialetto viene aperto o tolto, Casty può diventare un vero sistema di autorichiesta di aiuto. In caso di pericolo basta toglierselo, ma non sarà praticabile nelle “scappatelle.” Nell’immaginario un po’ boccaccesco del nostro Medioevo, per evitare le corna bastava incardinare la moglie e poi partire per le crociate con l’unica chiave della cintura di castità. Oggi, basta una app.