Il Sole 24 Ore, 16 luglio 2017
Tra medaglie e lame, la scherma italiana insegue altri primati
Dopo il primo posto nel medagliere all’ultimo Europeo, conclusosi solo un mese fa con il record assoluto di medaglie azzurre, 11 (4 ori, 3 argenti e 4 bronzi), il prossimo obiettivo della nazionale italiana di scherma sono i Campionati del Mondo Assoluti di Lipsia.
La kermesse è in programma dal 19 al 26 luglio all’Arena Leipzig, location che ha già ospitato i Mondiali 2005 e gli Europei 2010. Saranno impegnate in pedana 118 nazioni, oltre 800 atleti, in un impianto che può ospitare fino a 5.000 persone. Un milione e mezzo di euro il costo complessivo della manifestazione che ha come main sponsor l’istituto bancario Sparkasse. Venti euro il prezzo del biglietto giornaliero, mentre in Italia i diritti radiofonici sono stati acquisiti da RadioUno Rai e quelli tv da RaiSport ed Eurosport2 che trasmetteranno le fasi finali delle singole prove.
La squadra italiana si presenta al via con 24 atleti, 12 uomini e altrettante donne. La formula delle gare è simile a quella delle prove di Coppa del Mondo: nelle prime due giornate è prevista una fase a gironi per il tabellone preliminare dalla quale sono esclusi gli atleti che occupano le prime 16 posizioni della classifica mondiale; da venerdì 21, poi, spazio agli assalti per le medaglie con l’assegnazione dei titoli individuali e a squadre.
«Andiamo a Lipsia con la consapevolezza d’aver vissuto una stagione di Coppa del Mondo entusiasmante che ha messo in luce alcuni giovani che hanno colto l’occasione di entrare in squadra nel ricambio generazionale post-olimpico – dichiara il presidente della Federscherma Giorgio Scarso –. Questi giovani saranno protagonisti anche ai Mondiali, da dove puntiamo a tornare mantenendo fede a quella media del 7 che ha contraddistinto le ultime edizioni».
Il movimento della scherma italiana conta oggi oltre 22mila tesserati, di cui 18.460 atleti, 11.781 uomini e 6.679 donne con un totale di 337 società su tutto il territorio nazionale. Notevole è l’incidenza delle affermazioni della scherma azzurra (125 medaglie olimpiche, 325 mondiali e 227 europee tra individuali e a squadre), unita alla forte mediaticità di atleti come Aldo Montano, Andrea Cassarà, Valentina Vezzali, Elisa Di Francisca e, adesso, Bebe Vio (i prossimi mondiali di scherma paralimpica si svolgeranno a Roma dal 6 al 12 novembre), sull’incremento dei praticanti che nel 2008 registravano solo 12mila tesserati.
Alcuni di questi atleti hanno poi una forte rilevanza nei rispettivi territori, determinando quel processo di “fascinazione” sui giovani e sulle famiglie fondamentale per portare gli atleti nelle sale scherma. Il costo al pubblico di una lama varia a seconda dell’arma: dai 60 euro della sciabola, ai 120 euro del fioretto fino ai 150 euro della spada. «In Italia c’è un consumo medio di 11mila lame all’anno», spiega Alberto Franchini, fondatore dell’omonima azienda Italian Fencing Blades, partner della Fis, che al momento ha ottenuto l’omologazione dalla Federazione Internazionale per la produzione del fioretto ed è in fase di qualifica anche per quella di spade. «L’obiettivo è di rivolgerci pure al mercato statunitense e a quello cinese per arrivare, nell’arco di un anno, a produrre 4mila lame al mese a livello internazionale».
La difficoltà rimane quella comune a tante discipline sportive. «Quella dell’impiantistica è una problematica annosa che attanaglia da diverso tempo la scherma italiana – riprende il presidente Scarso –. Come dirigenza abbiamo attuato una strategia lungo due direttrici. Da una parte, quella economica finanziaria, stipulando un accordo con l’Istituto per il Credito Sportivo, che permette alle società di poter accedere a dei mutui per la ristrutturazione e la messa in sicurezza e a norma di impianti pubblici destinati allo sport. Ciò nel momento in cui le società schermistiche possono vantare degli accordi con gli enti locali che, a loro volta, concedono alle società l’uso degli stessi. Per attuare ciò è importante seguire la seconda linea direttrice della nostra strategia: un nuovo rapporto con le istituzioni locali. Gli enti territoriali non possono più essere visti come semplici “finanziatori” o erogatori di contributo, bensì come partner per servizi. In questo senso, per esempio, abbiamo posto in atto il progetto “City Partner Fis”. Oltre 20 città italiane hanno stipulato un accordo con la Federazione che prevede la gratuità degli impianti sportivi comunali a fronte dell’organizzazione di gare ed eventi schermistici che portano un indotto in termini turistici ed economici importanti per il territorio».
Infine, l’apporto di progetti come “A Scuola di Scherma”, avviato con Kinder+Sport, che coinvolge oltre 5mila istituti scolastici in tutta Italia, così come quello della comunicazione social sono iniziative importanti per attrarre nuove leve. La Fis è stata tra le prime federazioni ad approdare su Facebook (oltre 78mila like) e su Twitter (più di 18mila follower), mentre dal 2008 è attiva la WebTv che, tra il canale ufficiale su YouTube e l’accordo con Sportube, permette di vedere in live streaming gli eventi di scherma che si svolgono in Italia e all’estero.