15 luglio 2017
APPUNTI PER GAZZETTA - BARRICATE IN PROVINCIA DI MESSINA PER RESPINGERE I MIGRANTIIl prefetto di Messina, Francesca Ferrandino, ha inviato cinquanta migranti adulti nel piccolo comune di Castell’Umberto, sui monti Nebrodi, in provincia di Messina
APPUNTI PER GAZZETTA - BARRICATE IN PROVINCIA DI MESSINA PER RESPINGERE I MIGRANTI
Il prefetto di Messina, Francesca Ferrandino, ha inviato cinquanta migranti adulti nel piccolo comune di Castell’Umberto, sui monti Nebrodi, in provincia di Messina. Ma il sindaco Vincenzo Lionetto Civa insorge e denuncia che tutto sarebbe avvenuto a sua insaputa. La struttura che ospita i migranti, e che ricade in realtà nel territorio di Sinagra, confinante con Castell’Umberto, risulta da anni inagibile. I cittadini, guidati dal sindaco, hanno organizzato barricate attorno all’albergo e hanno fermato il gruppo elettrogeno destinato all’hotel che non ha l’allaccio all’energia elettrica.
Ieri il primo cittadino del paese messinese, secondo il suo racconto, alle 22 ha ricevuto una chiamata dal prefetto che gli preannunciava l’arrivo dei migranti. Così ha provato a bloccare l’ingresso della struttura, l’hotel "Il Canguro", con la propria auto e con tanto di fascia tricolore. Ad annunciarlo era stato lo stesso sindaco con un post sul suo profilo Facebook: “Avviso importante e urgente: con un atto unilaterale senza preavviso un minuto fa la prefettura di Messina mi ha semplicemente informato che trenta immigrati (sarebbero in realtà cinquanta, ndr) in nottata saranno trasferiti presso l’hotel Il Canguro. Non ritengo questo un atto di coinvolgimento istituzionale corretto per gli ovvi motivi di ricaduta sulla nostra comunità. La gestione è stata data a una cooperativa di Palermo, mi sto recando immediatamente sul luogo, dove indossando la fascia tricolore bloccherò con la mia autovettura l’ingresso della struttura alberghiera e lì rimarrò”. Barricata contro migranti nel messinese, il sindaco: "Non siamo stati coinvolti dallo Stato" Condividi La protesta però non è servita a nulla, anche perché all’arrivo del sindaco e di un gruppo di cittadini gli immigrati erano già dentro. “Una struttura - dice il primo cittadino - dichiarata da mesi inagibile, senza luce, con acqua fornita dal Comune di Castell’Umberto con morosità dal 2012 (regolarmente attivati da tempo tutti i procedimenti amministrativi di recupero). Il presidio è continuato anche stamani. "Per ovviare alla mancanza di corrente elettrica – aggiunge Civa – poco fa hanno provato a far entrare un gruppo elettrogeno, i cittadini hanno bloccato le vie di accesso, è comunque garantito l’ingresso ai mezzi di pronto intervento”.
Dalla prefettura di Messina il capo di gabinetto, Caterina Minutoli, replica: “Non è una struttura nel territorio di Castell’Umberto anche se è a ridosso dell’abitato. E’ una struttura che è stata individuata in via di emergenza e urgenza dalla prefettura in seguito all’arrivo massiccio di quote di migranti. Nell’ambito della distribuzione prevista dal ministero, è stato necessario trovare delle strutture che potessero accogliere questi migranti ed è un’accoglienza in via d’emergenza. E’ chiaro che, se ci sono tutte le condizioni, questa proseguirà. La struttura, da quello che ci risulta, non ha problemi, comunque ovviamente altri particolari saranno approfonditi. Dal punto di vista sanitario e dell’impiantistica ha i requisiti, altrimenti la prefettura non avrebbe consentito il trasferimento, e poi siamo in emergenza: certo non si può immaginare ospitalità senza corrente elettrica e acqua”.
La prefettura aggiunge che, al contrario di quanto affermato inizialmente dal sindaco di Castell’Umberto, i migranti ospitati al "Canguro" non sono minori ma adulti. Venticinque dei cinquanta, aggiunge la prefettura, lasceranno stasera stessa la struttura del Messinese.
Il sindaco di Sinagra: "Ce ne spettavano meno. "Per quanto ne so, ma le informazioni non sono precise, nell’hotel Canguro, chiuso da un anno, al momento ci sono una cinquantina di migranti, tutti maggiorenni". Lo dice il sindaco di Sinagra, Nino Musca. L’albergo in cui sono stati portati gli extracomunitari ricade nel territorio del suo paese, ma è praticamente all’ingresso di un altro centro, Castell’Umberto, che assicura alla struttura rete fognaria e rete idrica. "Ieri sera mi è stato comunicato l’arrivo di 25 persone. - racconta - Altri 25 dovevano essere portati nel comune di Merì, ma è stato poi accertato che l’immobile scelto non aveva i requisiti di agibilità, quindi tutti e cinquanta sono venuti nel mio comune". "L’ultimo certificato di agibilità utile che ho trovato riguardo l’hotel Canguro è del 2006 - spiega - Successivamente e recentemente dovrebbero essere stati dati pareri favorevoli per l’agibilità dalla Asp". "Alla notizia dell’arrivo dei migranti, alcuni abitanti di Castell’Umberto hanno circondato la struttura, ma gli ospiti erano già dentro. Si sono chiusi gli accessi con le auto, ma, appunto, ormai le persone erano già state trasferite". "Per l’accordo tra l’Anci e il Viminale - conclude - sono previsti 2,5 migranti ogni mille abitanti. Sinagra ne ha 2700 quindi certo non ce ne sarebbero spettati 50".
REPUBBLICA.IT
ROMA - Non si arresta il flusso di migranti che arrivano in Italia, dopo essere stati soccorsi in mare. Dopo gli sbarchi di ieri, oggi nel porto di Bari sono arrivati oltre 640 migranti nordafricani giunti a bordo della nave HMS ECHO della Marina britannica. Sulla banchina 31 Prefettura e Comune, con forze dell’ordine, Asl, Croce Rossa e volontari di associazioni laiche e religiose, hanno predisposto le tende per il primo soccorso e le iniziali fasi di identificazione.
Il primo a scendere dalla nave è stato un uomo con ferite di arma da fuoco risalenti, con molta probabilità a prima del viaggio. A quanto si apprende, a bordo si sono alcune donne incinte e bambini.
Migranti, 644 sbarcano a Bari: la città si mobilità per l’accoglienza Condividi "Abbiamo messo a punto la macchina della protezione civile, dei sanitari e delle forze dell’ordine e siamo pronti ad affrontare questo sbarco" ha detto il prefetto di Bari, Marialisa Magno, spiegando che subito i migranti "saranno trasferiti in diversi centri in Italia". "Sappiamo che a bordo ci sono persone bisognose di cure, oltre a donne incinte. Ci risulta che siano 648 ma solo dopo l’identificazione di tutti - ha spiegato il prefetto - sapremo con esattezza quanti minori ci sono tra i migranti e di quali nazionalità siano".
Sempre oggi è approdata nel porto di Corigliano Calabro la nave militare tedesca Rhein con a bordo 923 migranti. Il gruppo è composto da 595 uomini, 121 donne, delle quali 14 incinte e 203 minori. I migranti sono tutti sub sahariani. Solo a conclusione dello sbarco sarà possibile sapere quanti sono i minori non accompagnati. Sulla nave ci sono anche sette feriti, ma non gravi. Un nucleo familiare composto da padre, madre ed un figlio minore, che erano a bordo della Rhein, sono stati sbarcati ieri a Pozzallo a causa delle ferite gravi dell’uomo. Per gli altri, i primi accertamenti sanitari non hanno evidenziato patologie gravi. Sul posto, coordinati dalla Prefettura di Cosenza, sono presenti le autorità portuali, le forze dell’ordine e le associazioni di volontariato.
Dato l’elevato numero di persone, le operazioni di sbarco saranno effettuate tra oggi e domani. I migranti saranno poi trasferiti in diverse Regioni in base al piano del Viminale. I minori non accompagnati resteranno in Calabria. Saluzzo, la Rosarno del nord, centinaia di migranti accampati in città: "Fateci lavorare" Condividi • MAXI CONDANNA A SCAFISTA
Intanto il Tribunale di Palermo ha inflitto una condanna a otto anni e mezzo di carcere e una multa da 18,7 milioni di euro al tunisino Makki Hanshfasar accusato di essere lo scafista del barcone che trasportò dalla Libia alla Sicilia un gruppo di oltre 750 migranti nel 2015. I giudici della quarta sezione hanno così accolto le richieste dei pm Geri Ferrara, Alessia Sinatra e Claudio Camilleri. La multa da 19 milioni di euro è così alta perché la legge prevede un risarcimento da 25 mila euro per migrante coinvolto.