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 2017  luglio 15 Sabato calendario

L’Olanda mostra su YouTube i volti di chi non paga i debiti

Il video su YouTube dura 32 secondi esatti. Musi-chetta tesa, da film giallo. L’uomo in giacca e jeans – l’esattore – attraversa la stra-da a passo deciso e si rivolge a un giovanotto in maglietta candida – il presunto de-bitore – che sta in piedi ac-canto a un furgone bianco. La targa del furgone, e il volto del giovanotto, sono appena velati da una sorta di ma-scherina digitale: lui è bruno, robusto, capelli lunghi, chi lo conosce già può quasi certamente riconoscerlo. Alle sue spalle si vede un negozio con un’insegna, «Multi-copy», e in vetrina l’im-magine di una tigre. L’uomo in giacca sventola un foglio. Segue rapido scambio di parole. Alla fine l’esattore grida qualcosa, il giovanotto si allontana in fretta sul furgone bianco. Ma i 32 secondi di video, che qual-cuno ha nel frattempo filmato, sono già online, 2.019 visualizzazioni fino a ieri pomeriggio: e questo sarebbe il castigo del giova-notto. «Saldi i suoi debiti entro un mese, o finirà su Youtube», è il monito che avrebbe dovuto ascoltare. Forse è la prima volta che accade in un Paese europeo: la stigma del web, la ver-gogna audiovisiva contro gli impegni finanziari non rispettati, così almeno viene presentata l’iniziativa. E accade in Olanda, dove un’agenzia di recupero cre-diti assicura che il video è tutto vero e promette di far diventare regola un sistema che descrive come assai per-suasivo: «Anche se – hanno spiegato alla stampa i suoi rappresentanti, tutti giovani dal piglio aggressivo – fac-ciamo in modo che i volti e le targhe delle auto non siano riconoscibili, come ci hanno consigliato i nostri legali». Dall’Authority nazionale per la protezione dei dati sono già trapelate delle perples-sità. Ma è soprattutto sul web, che si sono scatenate le polemiche. «Che ci dite dei banchieri? – si chiede per esempio un certo Norman – perché loro non vengono pu-niti?». E ancora: «Spingere gente già rovinata al suicidio, è questo che volete fare? In che strana società viviamo! Svergogna pubblicamente una persona che ha debiti ma non pubblica sui giornali il nome di un pedofilo...».