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 2017  luglio 15 Sabato calendario

Il profeta Rastelli: «Barella è un Dunga coi piedi di Rui Costa»

Non è cambiato. Neppure dopo aver fatto 47 punti al primo anno di Serie A, con 55 gol segnati e 14 partite vinte, un undicesimo posto e tanti infortunati. Massimo Rastelli pone più l’accento su questi dati che sui 76 gol presi dalla difesa del Cagliari. Lacuna che troppo spesso gli viene rimarcata. «Ho anche vinto più partite di Torino e Sampdoria. Lavorerò il più possibile per convincere tutti». Intanto Rastelli lavora sempre dalla mattina alla sera oltre le 23, allenamenti e riunioni. Con uno staff imponente e importante. È la conseguenza del primo anno in Serie A che gli ha fatto capire che qualcosa andava aggiustata nel motore rossoblù. Ora a Pejo si vedono i ricercatori della Mapei Sport che testano i rossoblù e all’hotel Kristiania i collaboratori del tecnico sono in perenne movimento. «Abbiamo allargato lo staff a otto persone. Ora i tempi sono ripartiti meglio, abbiamo aggiunto qualità. In passato c’erano tre figure col tecnico, ora curiamo tutto».
Da quali base riparte?
«Dal lavoro. Dalla schiettezza che paga sempre, dal rispetto. Con me non va d’accordo chi manca di rispetto, non solo a me, al gruppo».
I maligni dicono: non ha voluto più Murru che è andato alla Samp. Fiducia a Miangue, classe 1997, acquistato con un investimento serio dall’Inter, e poi da Genova è arrivato Luca Cigarini.
«Murru con me ha sempre giocato, quindi la polemica finisce qui. È stata una valutazione societaria che ha portato a una contropartita tecnica ed economica importante. E io i giovani li ho lanciati e li lancio, basti pensare a Barella, Deiola e ora Miangue che può darci una spinta maggiore, ha gamba e un gran piede. Cigarini arriva con un anno di ritardo. Lo volevo. Pensare che lo incontrai da calciatore quando lui era alla Samb. È completo, ha visione, personalità. Senza nulla togliere a Tachtsidis che voglio ringraziare».
In difesa c’è Andreolli al posto di Bruno Alves. La difesa è il tasto dolente.
«Abbiamo subito delle goleade ma abbiamo aggiustato tanto. Andreolli ha esperienza e personalità. Affiancherà Pisacane che da centrale ha reso bene. E spero di recuperare al meglio Ceppitelli e Capuano che può adattarsi a sinistra. Isla a destra può darci molto, ora è integrato e Padoin è un jolly che posso usare dappertutto. Amo i calciatori duttili. Il calcio moderno è questo».
Ha parlato di Pisacane, la sua favola ha stupito un po’ tutti: dalla paura di morire alla serie A da protagonista, fino alla partita della Fifa. Il merito è suo o di Rastelli?
«I meriti sono tutti suoi. Io ho scelto l’uomo e basta. Uno che ha i miei stessi valori. Arriva dal basso, mette sudore, energia, gioca ogni pallone come fosse sempre quello decisivo. Ha emozionato tutti e anche me».
Ha tra le mani due perle: Barella, il cagliaritano che gioca nel Cagliari e Joao Pedro, l’elemento di maggior classe che ha giudicato giusta la sua conferma dicendo che siete uguali, veri e sinceri.
«Barella ha resistenza, corsa, è un Dunga con i piedi di Rui Costa. Un altro anno a Cagliari gli serve, poi sarà pronto per andare in una super squadra. Joao è forse il giocatore che ho capito di più, sono entrato nella sua testa. Deve essere il suo anno. Gli voglio bene, ma mi affeziono a tutti i miei calciatori. Con loro ho dialogo, parlo. Il fatto di avere delle figlie che hanno la loro età mi aiuta a capire quali sono le problematiche, il mondo in cui vivono. Prima i tecnici parlavano poco con noi e io ebbi il primo telefonino come regalo della Lucchese, un cityman, una cabina telefonica».
Borriello le ha fatto 16 gol e resta con lei. Prima le incomprensioni, poi l’intesa...
«Sì, siamo passati dalle piccole frizioni alla stima. Vuole giocare sempre. È forte, su due tiri uno è gol. È innamorato di quel che fa, si interessa a tutto. È’ vero. Si vuole godere ogni momento, giusto che abbia altre ambizioni».
E le sue ambizioni quali sono?
«Innanzitutto la conquista della salvezza. Ma in una Sardegna Arena che deve essere, oltre che un fortino, una vera bolgia. Spero anche soltanto con un o abbonato in più rispetto alla scorso campionato. Erano 7.400, me ne basta uno in più».