La Gazzetta dello Sport, 15 luglio 2017
Bonucci al Milan, un affare da 42 milioni. Per Leo 10 milioni a stagione. E sarà capitano con la maglia numero 19
Leonardo è tornato per prendersi la città. Leo Bonucci in un’intervista del 2010 raccontò il suo primo provino con l’Inter: «Sono andato male. Ricordo l’arrivo in città, i palazzoni vicino alla Stazione Centrale. Abbiamo giocato contro una selezione di cinesi». Strana la vita. Bonucci ha giocato con l’Inter, è diventato una riserva del Treviso, ha cambiato testa e vita, si è trasformato nel miglior difensore italiano, uno dei top al mondo. Oltre 10 anni dopo, è tornato a Milano con una proprietà cinese: i palazzoni sono aumentati ma Leo non è più un ragazzo in soggezione. Leo è un capopopolo. Ieri sorrideva su un’auto scura e ad aspettarlo c’erano 300-400-500 persone.
L’AFFARE Bonucci è arrivato a Milano alle 14 con il suo agente Alessandro Lucci. Prima, era stato a Vinovo per poco più di un’ora assieme ai dirigenti della Juve: si racconta di un incontro freddissimo, a livelli-freezer. Per chi nella vita è interessato ai soldi, cifre: 42 milioni di euro alla Juve con pagamento in tre anni, per Leonardo quinquennale da 7,5 milioni a stagione più bonus. Massimo raggiungibile: 10 milioni, il top per un calciatore di A. La Juve così registra una plusvalenza da 39,5 milioni. Per chi è attratto dalle emozioni, però, contano le espressioni dei ragazzi a Casa Milan. La sensazione era chiara: un colpo storico. I tifosi milanisti, abituati a mercati di attese e austerity, hanno visto arrivare dieci acquisti in fila e quasi non ci credono. È come se qualcuno avesse aperto un rubinetto: ora scorrono giocatori e Leonardo è il più forte, il più iconico, il più carismatico. Per questo i ragazzi sono usciti di casa per vederlo. Hanno assaltato l’auto che portava in sede il giocatore simbolo della Juve. Colpi sulla carrozzeria, urla, cori. Il calcio è bello anche perché spiega come siamo fatti. Ad esempio, sappiamo accogliere un ex avversario come un amico, se è abbastanza forte. I milanisti a Bonucci hanno perdonato tutto dalla sera alla mattina: da insopportabile juventino a capitano.
#19 Capitano perché Bonucci avrà subito la fascia. Baresi e Maldini guadagnarono il simbolo dopo anni di Milan, lui no: immediatamente leader. Montolivo non la prenderà bene e ha le sue ragioni ma la rivoluzione del Milan 2017 non aspetta nessuno, travolge tutti. Leonardo ieri ha anche chiesto il numero 19 a Kessie: è stato necessario insistere ma Franck alla fine ha detto sì. Bonucci resterà legato al numero di maglia preferito. Il 19 scelto col motivatore Alberto Ferrarini, che ieri in un paio di post ha chiarito alcuni concetti-cardine. Ha parlato di «forza», di «positività» e di #zeroalibi, ha recuperato il mantra «+1 millimetro è magia».
LA SIGARETTA Leonardo è rimasto all’interno di Casa Milan per circa tre ore, abbastanza per definire un accordo già trovato. Ha abbracciato Fassone in un’immagine piaciuta a tanti, ha visitato il museo guardando le Champions, le foto del passato, la maglia di Baresi. Fuori, i ragazzi cantavano. «Leo Bonucci ce l’abbiamo noi» e «juventino sciacquati la bocca». Pensavano all’esultanza di Leo. Un quarantenne con la maglietta verde ha raccontato di essere scappato dal posto di lavoro con una frase sul genere «ragazzi, vado a fumare una sigaretta». Il punto è che il posto di lavoro era un supermercato a Novara e la sigaretta è durata almeno 5-6 ore. Per un po’ ha fatto il timido poi, quando sono arrivate le telecamere delle tv, si è buttato in mezzo. Nel giorno di Bonucci, quindici secondi di notorietà valgono il rischio licenziamento.
VISITE ALL’ALBA Leonardo è rimasto in sede fino alle 16.44. Fuori, i ragazzi spingevano sotto il sole, cercando un posto in prima fila. Quando Bonucci è uscito per salutarli, la situazione era fuori controllo: troppe spinte, troppe persone in uno spazio ristretto. Un ragazzo si è sentito male – occhi sbarrati, non si muoveva – e Leo dopo pochi secondi è tornato all’interno. Giusto il tempo di fare qualche autografo e scattare un selfie con i tifosi alle sue spalle. Poi, in camicia bianca e giacca, elegante, è andato verso Milanello, dove ha fatto la prima parte dei test fisici. Stamattina sarà alla clinica «La Madonnina» per altri esami, poi forse preparerà le valigie per la tournée. A inizio settimana, assieme a Biglia, dovrebbe volare in Cina e i milanisti con la testa sono già lì. Vogliono vederlo in rossonero in amichevole, poi in Europa League, poi in campionato. Hanno quella strana euforia di un popolo che recupera la sua dimensione e Bonucci, in questa estate milanista, è l’acquisto che toglie ogni tetto ai sogni. Ieri due ragazzi guardavano un tg sportivo e dicevano: «Ecco vedi, con lui saremmo davvero spaziali». Indicavano un nome, era Nainggolan.