La Stampa, 14 luglio 2017
L’addio a Bonucci cominciato su uno sgabello. Manolas o De Vrij le alternative
C’eravamo tanto amati. Un classico italiano, figurarsi per questo calcio dove è tramontata l’ultima bandiera (Totti) e dove nulla è impossibile quando si muovono montagne di soldi. Dietro all’addio di Bonucci, però, non ci sono solo motivazioni economiche che possono soddisfare la Juve (40 milioni cash) e lo stesso difensore (contratto che passa da 4,5 a 6,5 milioni netti più bonus). La reciproca voglia di cambiamento ha una data precisa, lo scorso 22 febbraio, e nasce da una rottura rumorosa. Nella notte di Champions, a Oporto per l’andata degli ottavi, Bonucci finisce in tribuna per punizione dopo la lite con Allegri durante e dopo Juve-Palermo. I bianconeri vinceranno in Portogallo anche senza il loro leader, finito su uno sgabello a due passi dai dirigenti, ma Bonucci si scuserà con la squadra e con il tecnico solo dopo la partita. Non prima, come molti si aspettavano. Per questo qualcuno nello spogliatoio non l’ha mai perdonato e l’intervallo di Cardiff, con le reprimende nei confronti di Dybala e Barzagli, ha fatto il resto.
Quella frase del tecnico
Bonucci ha fiutato l’aria, la Juve non l’ha mai dichiarato incedibile e il resto è (veloce) cronaca di mercato. Anche se a rileggere le frasi di Massimiliano Allegri, pronunciate qualche settimana fa a Sky, viene da sorridere. «Lui è un giocatore straordinario – aveva detto – e soprattutto deve capire che sarà il futuro leader dello spogliatoio della Juventus». Evidentemente il centrale della Nazionale non l’ha ben capito o forse il destino era già scritto. Nel frattempo la Juve ha fatto tutte le valutazioni del caso, pesando anche il rendimento di Bonucci in una difesa a quattro, e ha scelto di passare all’incasso.
Piace anche Martinez
Saranno soldi freschi per completare uno shopping impegnativo, visto che nell’agenda di Marotta ci sono Szczesny, De Sciglio, Bernardeschi e Matuidi. Ieri l’ad bianconero a Milano ha incontrato anche Mino Raiola, l’agente del centrocampista francese del Psg, per approfondire l’affare e soprattutto fare il primo contratto professionistico a Kean. Sul tavolo, però, è finito anche il tema dei difensori. Raiola, infatti, da intermediario può agevolare l’arrivo del greco Manolas o dell’olandese De Vrij. Il romanista vuole andare via, è stato ad un passo dallo Zenit e ha già avuto dei flirt con la Juve, mentre il laziale ha il contratto in scadenza tra un anno e i bianconeri possono fare doppietta con Keita (se Schick dovrà fermarsi per qualche mese). La Juve punta forte su Manolas, ma adesso non ha fretta di scegliere e può ripartire da Barzagli, Chiellini, Benatia e Rugani. Difficilmente arriverà Caldara in anticipo, visto che il piano è quello di fargli fare ancora un anno a Bergamo con tanto di Europa League, mentre tra i candidati c’è anche lo spagnolo Inigo Martinez, 26enne centrale della Real Sociedad. Piace anche all’Inter, ma la Juve ha posti liberi e casse piene.