Corriere della Sera, 14 luglio 2017
Bonucci in maglia rossonera, il grande colpo dell’estate
Biglia ieri, Bonucci oggi. L’obiettivo dichiarato è un posto in Champions League ma la bulimia di acquisti catapulta il Milan nel lotto delle pretendenti per lo scudetto. Una telefonata in serata fra l’ad rossonero Fassone e il presidente della Lazio Lotito ha sbloccato la trattativa per l’argentino (17 milioni più 3 di bonus) che ha lasciato il ritiro di Auronzo di Cadore dopo essere stato contestato («Capitano indegno e piagnone vattene a Milano») e oggi, dopo le visite mediche, partirà per la Cina.
Il colpo dell’estate però è un altro ed è clamoroso: Bonucci, appunto. «Si torna al lavoro. Pronto a ricominciare». Già, ma con quale maglia? Il messaggio di ieri mattina via social del difensore (che non accenna alla Juve...) non chiarisce la destinazione futura del pilastro della BBC. Impossibilitato a restare a Vinovo dopo gli screzi con Allegri, determinato a cambiare squadra ma non Paese per motivi familiari, allettato dalla proposta del Milan che gli ha offerto, oltre a un ingaggio di 6 milioni più bonus, la fascia da capitano, Bonucci è a un passo dai rossoneri. Sembra superato anche l’ultimo ostacolo: la valutazione di De Sciglio, obiettivo dei bianconeri e altra parte in causa dell’affare.
La trattativa – iniziata sotto traccia nei giorni scorsi grazie alle ripetute visite a Casa Milan del suo agente – è entrata nel vivo ieri mattina quando Alessandro Lucci ha recapitato alla Juve l’offerta iniziale di 30 milioni. Secca la replica dei bianconeri, determinati a ottenere una cifra non inferiore ai 40 milioni e senza il cartellino di De Sciglio come contropartita tecnica. Il Milan, in linea di principio, ha acconsentito a versare la cifra richiesta, intavolando una trattativa parallela per il terzino. E qui sono giunte le difficoltà: Fassone non scende dalla richiesta di 15 milioni, Marotta è fermo a 10. I colloqui sono proseguiti nella notte, con il Milan voglioso di chiudere in vista della tournée cinese. A quanto risulta, sono stati proficui: stamattina è prevista la chiusura. Del resto lo staff tecnico è già stato allertato sulla futura necessità di contemplare un cambio di modulo passando alla difesa a 3.
Il mental coach del giocatore, Alberto Ferrarini, poi, ha di fatto annunciato l’addio di Leo con un post dal contenuto inequivocabile: «Un guerriero chiede al suo capo: qual è il segreto del successo? Il capo risponde: Il segreto del successo vive nel cambiamento. Il cambiamento lo fai nel momento opportuno, in quello stesso momento che anima e cuore a gran voce ti dicono di cambiare verso nuove sfide e nuove vittorie». Povero il tifoso che ieri, urlando al proprio idolo «Leo non te ne andare», come risposta ha avuto una portiera chiusa in faccia. Così i bianconeri (che con Raiola hanno trovato l’accordo per il rinnovo di Kean e discusso di Matuidi) sono alla ricerca del sostituti (De Vrij, Manolas e Caldara i candidati).
Il mercato dei rossoneri non è terminato: ceduto Lapadula al Genoa (in prestito con obbligo di riscatto, operazione da 13 milioni) si insegue un attaccante fra Aubameyang, il sogno Belotti e il più accessibile Kalinic che ieri a sorpresa ha abbandonato il ritiro della Fiorentina, ufficialmente per motivi familiari (nel pomeriggio l’agente a Milano aveva avuto un’accesa discussione con il dg viola Corvino). Chissà se i monti di Moena sorrideranno a Bernardeschi quando lunedì raggiungerà la Fiorentina in ritiro. Per il fantasista, i viola hanno chiesto, oltre ai 40 milioni offerti dai bianconeri, anche il prestito biennale con diritto di riscatto di Pjaca. Il croato, per ora, nicchia.