La Stampa, 13 luglio 2017
In Spagna in cattedra restano gli anziani. Fra quattro anni il 25% sarà in pensione
In Spagna la categoria gode ancora di un certo prestigio sociale ed economico, ma invecchia inesorabilmente. Lo stipendio dipende da anzianità professionale e regione di appartenenza. Per i possessori di una cattedra il salario medio non scende sotto i tremila lordi e non supera i seimila. Subito sotto si trovano i professori «titulares», che guadagnano circa duemila euro lordi. La metà finisce nelle tasche dei prof precari, che effettuano sostituzioni. All’ultimo gradino si trovano gli «aiuto professori» e gli «associati», con un salario molto leggero, dai 300 ai 700 euro lordi.
Ma c’è un fattore che può cambiare le sorti dei docenti: il merito. Alcune comunità autonome hanno inserito voci come il tasso di abbandono e quello dei laureati, in base al quale può salire lo stipendio. Il grande problema dell’università spagnola è l’età: il 25% dei docenti sarà in pensione fra quattro anni. Il ricambio non c’è. E il governo pensa a rimuovere i vincoli per contrattare i prof, che in futuro potrebbero non essere più funzionari dello Stato.