La Stampa, 13 luglio 2017
Francia. Macron pensa alla selezione. Sindacati sul piede di guerra
Abbandono universitario, assenza di posti a sedere nella aule degli atenei, estrazione a sorte degli studenti ammessi al ciclo superiore, scarse prospettive:in Francia la nuova amministrazione di Emmanuel Macron ha promesso una riforma per ovviare ai problemi del sistema universitario, tanto più che le facoltà si avviano verso uno “shock demografico”, con 40.000 studenti in più ogni anno, come detto dal premier Edouard Philippe. Guardandosi bene dal pronunciare la parola tabù di «selezione», il braccio destro di Macron ha annunciato che dal 2018 chi vorrà accedere al primo anno universitario dovrà rispondere a specifici «pre-requisiti» in determinate materie a seconda della facoltà scelta oltre al diploma di maturità.
Un annuncio che malgrado la pausa estiva già suscita le proteste di parte dei prof e dei sindacati in nome del diritto allo studio e contro quella che viene bollata una visione «malthusiana» dell’università.