la Repubblica, 13 luglio 2017
L’aeroporto fa ricca solamente Ryanair e l’Abruzzo ripiana
MILANO All’aeroporto di Pescara gli aerei hanno cominciato a decollare con una certa frequenza. La Saga invece, la società che gestisce lo scalo abruzzese, fatica ancora a spiccare il volo senza un massiccio sostegno pubblico. Dal 2010 l’azienda ha drenato dalle casse della Regione Abruzzo, prima azionista al 99,49%, 33,1 milioni. E altri 5 milioni per il 2017 sono arrivati martedì dalla Commissione Bilancio. Con risultati però molto modesti. Oltre 14 milioni di perdite cumulate nel biennio 2013-2014, mitigate solo dai mini utili registrati negli ultimi due esercizi e sempre grazie al provvidenziale intervento pubblico. Nel 2017 i passeggeri sono in lieve crescita, ma lasciano ancora Pescara al venticinquesimo posto tra i 37 scali monitorati da Assaeroporti. Negli anni il flusso di denaro pubblico è servito soprattutto ad assicurare a Ryanair, vettore incontrastato dello scalo con l’85% dei voli nel 2015, tariffe di vantaggio per operare nell’aeroporto senza rimetterci.
Esborsi che hanno attirato l’attenzione sia della Corte Costituzionale, che ha bocciato nel 2012 e nel 2014 gli interventi pubblici in quanto riconducibili ad aiuti di Stato, sia della Corte dei Conti, che ha contestato il continuo sostegno per ripianare i bilanci in perdita. Per la Regione però è acqua passata: ha trovato una nuova via per alimentare la società, ossia un bando pubblico per promuovere il “brand Abruzzo” attraverso un contratto quinquennale da destinare a chi assicuri l’operatività su alcune rotte. Vincitrice, con poche sorprese, ancora Ryanair, che si è assicurata due dei quattro lotti in gara.