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 2017  luglio 13 Giovedì calendario

Cultura e sport, l’Italia viaggia in coda

Due terzi della popolazione dell’Unione europea con più di 16 anni ha assistito almeno una volta a un evento culturale o sportivo, secondo Eurostat (dato del 2015, ultimo disponibile). Vuole dire che un terzo dei cittadini non ha visitato un museo, non ha assistito a un concerto o a una pièce teatrale, non è entrato in uno stadio o in un palazzetto dello sport, non è andato al cinema. La cosa interessante dello studio è che fa un collegamento tra il livello d’istruzione e la partecipazione a questi eventi. Tra coloro che hanno una scarsa istruzione (al massimo la scuola media inferiore) meno della metà ha partecipato, esattamente il 45,4%. La quota sale al 70,2% tra coloro che hanno un’istruzione media e all’ 87,5% tra chi ha una laurea. Si tratta di una tendenza – sottolinea Eurostat – leggermente più evidente per la partecipazione a eventi culturali, ma vale anche per quelli sportivi. Nel complesso, il 45,3% degli europei con più di 16 anni è andato almeno una volta al cinema, il 42,6% ha visitato un sito culturale, il 42% ha assistito a una performance dal vivo e – forse è una sorpresa – solo il 20,7% è stato a una manifestazione sportiva. Il Paese della Ue con maggiore frequentazione culturale e sportiva è la Svezia, all’ 88,8%. Seguono l’Olanda ( 86,5% ), la Danimarca ( 86,1% ), la Finlandia ( 84,6% ), il Lussemburgo ( 82,7% ) e la Francia ( 80,5% ). Tutti gli altri sono sotto all’ 80%. Alcuni in una fascia intermedia: Austria ( 77,9% ), Regno Unito ( 77,3% ), Germania e Irlanda ( 77,2% ), Repubblica Ceca ( 75,6% ). Nei Paesi del Nord Europa, insomma, la partecipazione è elevata e anche nel Centro del continente è significativa. All’altro capo della scala, ci sono invece quattro Paesi nei quali meno della metà dei cittadini nel 2015 ha assistito a un fatto culturale o sportivo. La Romania è al 29,6%, la Bulgaria al 32,0%, la Croazia al 43,7% e, ahinoi, l’Italia al 49,6%. Si può pensare che, oltre al livello d’istruzione, anche il livello del reddito influisca. C’è però il fatto che Paesi decisamente meno ricchi (pro capite) dell’Italia abbiano un livello di partecipazione più alto: la Grecia al 51,5%, la Polonia al 58%, la Spagna al 62%, il Portogallo al 66,3%. L’Italia, in altri termini, è piuttosto eccentrica rispetto agli altri grandi Paesi della Ue quando si viene a cultura e sport. Non è un segno di buona salute sociale, stando alla lettura di Eurostat.