la Repubblica, 13 luglio 2017
Carrai e Berlusconi jr. fanno flop nei big data
Il patto del Nazareno fatica a decollare anche nella sua evoluzione hi-tech. Cgnal – la società di big data partecipata da Marco Carrai (finanziere vicino a Matteo Renzi) e Luigi Berlusconi – ha chiuso il 2016 in profondo rosso, costringendo i soci a versare mezzo milione per puntellare i conti del gruppo. La società, in perdita per 560mila euro, ha deciso di cambiare management e riposizionare il business: al vertice è arrivato Andrea Cosentini, ex – Banca Imi e l’asse verrà spostato verso la finanza. Allo studio c’è già un’alleanza con un importante partner bancario per sviluppare un software che predica i comportamenti degli investitori e in cantiere ci sono pure intese con grandi centri di ricerca internazionali. Il cambio di rotta – assicurano i documenti interni – ha già iniziato a dare frutti: «Il primo trimestre del 2017 appare incoraggiante e il prossimo esercizio dovrebbe presentare un risultato positivo». La via crucis però, a giudicare dalla prudenza del collegio sindacale, rischia di non essere finita: «Per fronteggiare alcune punte di fabbisogno – scrive la relazione dei sindaci – ci sarà la necessità di ricorrere al finanziamento degli azionisti o ad aumenti di capitale». I soci insomma, tra cui Ithaca dove secondo indiscrezioni mai smentite ci sarebbero fondi di Berlusconi jr., rischiano di dover rimettere mano al portafoglio in tempi brevi.Cngal è – in teoria – uno dei business più promettenti della scuderia Carrai. Le difficoltà del 2016 sembrano però aver ridimensionato le prospettive iniziali del gruppo: l’assemblea – alla luce delle «contenute dimensioni» del business – ha dato l’ok alla trasformazione da Spa a Srl per «snellire le procedure burocratiche e ridurre i costi dove possibile».