Gazzetta dello Sport, 13 luglio 2017
Italia a fuoco, come al solito

La siccità o forse i piromani o forse la criminalità organizzata o forse ignoti che vogliono protestare contro l’assorbimento dei forestali da parte dei carabinieri o forse quelli che puntano sulle distruzioni indotte dal fuoco per assicurarsi un lavoro in autunno... Fatto sta che un simile imperversare delle fiamme non si vedeva dal 2007, quando andò in cenere Peschici, anche se pure nel 2012...
• Sempre d’estate, però.
Sempre d’estate, anzi di preferenza ad agosto. Nel 2007 i fuochi devastarono anche la Grecia, provocando almeno 50 morti e Atene, come la Campania adesso, fu sommersa dalla cenere. L’altro giorno la colonna di fumo proveniente dagli incendi sul Vesuvio (700 mila abitanti) è arrivata fino in Puglia costringendo alla chiusura per alcune ore di un tratto di autostrada presso Taranto.
• Facciamo una cronaca precisa.
Sono andati a fuoco siti sul Gargano, in Basilicata, in Calabria. Ma le due regioni più colpite sono la Sicilia e la Campania. Si calcola che gli interventi richiesti siano una quarantina al giorno. Nel momento in cui scriviamo, in Sicilia le fiamme divampano in 125 punti diversi, per tutto il giorno la temperatura ha oscillato fra i 35 e i 37 gradi, le località più colpite sono Priolo, Catania, San Mauro Castelverde (Palermo), San Vito Lo Capo (Trapani). San Vito Lo Capo è un appuntamento fisso per questo tipo di drammi, nel 2012 in Procura erano così sicuri che si trattasse di criminalità organizzata che aprirono un procedimento contro ignoti. Quest’anno più di 500 villeggianti del villaggio Calampiso (il posto è spettacoloso) si sono dovuti evacuare via mare. Un Canadair della Protezione civile ha fatto un po’ su e giù, e poi alle sei del pomeriggio era tutto finito. Sindaco e albergatori si sono sgolati a rassicurare tutti, «la vacanza sarà magnifica come sempre», eccetera. La Sicilia, ad onta dei suoi 25 mila forestali, è priva di mezzi, 18 tra autobotti e altre macchine anti-incendio sono arrivati dal Veneto. La Procura di Palermo ha aperto un’inchiesta in cui il maggiore sospettato risulta la Regione Sicilia «per inadempienze». Guai anche a Messina, specie nella zona Casatta-Cataratti. Si voleva un Canadair per un rogo sul Salice, ma la Protezione civile era tutta impegnata sul Vesuvio o in altri centri di fuoco. Vertici delle varie autorità responsabili anche a Catania, dove un pezzo di Tangenziale Ovest è stata chiusa (la Catania-Siracusa invece è stata riaperta).
• Veniamo al Vesuvio.
La nuvola bianca che è arrivata fino in Puglia era talmente spettacolosa che il Corriere l’ha messa in prima pagina. Sul Vesuvio mentre scriviamo bruciano ancora Ottaviano, Ercolano e Torre del Greco, per domare le fiamme ci sono voluti tre Canadair. L’incendio ha impegnato un fronte di due chilometri ed è cominciato lunedì, senza allarmare troppo nessuno all’inizio. Invece, guardando dall’aereo, sembra di capire che l’innesco è avvenuto nello stesso momento in otto punti diversi e difficili da raggiungere, al punto che secondo Il Mattino i piromani hanno cosparso di benzina dei gatti e dopo aver appiccato il fuoco li hanno fatti fuggire nei boschi. La notizia è stata smentita, ma chissà... La Protezione civile della Campania ha detto che tra il 15 giugno e il 10 luglio 2015 nella regione c’erano stati 158 incendi; nello stesso periodo quest’anno gli incendi sono stati 927. De Magistris, a sua volta, ha sostenuto che la colpa è certamente della criminalità organizzata e che ci vorranno cent’anni per ricostituire il patrimonio di prima. Un’esagerazione.
• Che vantaggi concreti ne possono venire alla criminalità organizzata?
Costruire sui terreni andati a fuoco non si può per legge. Paola Silvi di Legambiente dice che si tratta di una rappresaglia provocata dall’annuncio che la Regione Campania intende acquistare dei droni da impiegare contro gli incendi, rinunciando così al lavoro umano.
• Allo stesso modo i forestali...
Fermo. Sui forestali possiamo dire solo questo: che il loro scioglimento in un altro corpo dello Stato è stato sacrosanto, dato che fino all’anno scorso avevamo cinque polizie, più le varie vigilanze locali. Solo che la fusione è stata fatta malissimo: sui duemila forestali esistenti nella penisola, appena trecento sono andati a rafforzare i vigili del fuoco, gli altri sono stati assegnati all’Arma dei Carabinieri che li ha destinati a incombenze diverse da quelle che avevano prima. Un mucchio di competenze sono state buttate via. Anche dalla Protezione civile non si può pretendere più di tanto. Ha una discreta flotta di 16 Canadair e 12 elicotteri speciali, ma quando le richieste sono troppe non può farcela. Le Regioni sprovviste di qualunque mezzo sono sette, e se chiamano tutte insieme... Un’indagine di Legambiente (Rapporto Ecomafie 2017) sostiene che il 60% dei fuochi è di origine dolosa. Piromani? I piromani esistono. Si tratta di una malattia mentale molto misteriosa e neanche troppo studiata. Il fuoco mette al piromane una tale allegria che spesso dà poi volontariamente una mano ai vigili nell’opera di spegnimento. Ci sono piromani che si son fatti vigili. Come venga una mania simile non l’ha mai capito nessuno.