la Repubblica, 12 luglio 2017
Nei disegni rivive l’epica. «Possiamo mostrare ciò che la tv non coglie»
Il racconto del calcio è stato a lungo un esercizio esclusivo dei giornalisti, narratori privilegiati dalle tribune degli stadi e dagli spogliatoi. Nell’era della conoscenza e della competenza globale, nuovi linguaggi e nuove forme di racconto si sono imposti. Parte da oggi una serie di quattro articoli per parlarne con i protagonisti.
Messi, Suarez e Neymar si dimenano su un palco come una boy band. Festeggiano così, tra mossette e grida, una remuntada che passerà alla storia della Champions: hanno appena battuto 6-1 il Psg. Rivediamo i sei gol del Camp Nou mentre in un triste salottino Cavani e compagni sono in analisi da uno psichiatra. La scenetta naturalmente è inventata. Anzi, animata. Si tratta di un video dei 442oons, una serie di brevi cartoni realizzati con diversi software che hanno per protagoniste le caricature delle grandi star del calcio mondiale. È stato visto sei milioni di volte. Dietro a questo fenomeno globale c’è l’inglese Dean Stobbart: nel 2013, quando ha aperto il suo canale YouTube, lavorava come insegnante dopo una carriera da attore e doppiatore. Oggi la pagina ha più di un milione di iscritti. «Credo che i tifosi siano stufi dei contenuti ufficiali proposti dai club e non amano le interviste impostate. Apprezzano quando i calciatori si aprono un po’ e riescono a essere loro stessi. I cartoon sono una prosecuzione di tutto questo, che ovviamente va oltre la realtà». Il gioco funziona anche perché i 442oons sono sempre al passo con la cronaca: «Entro un’ora dalla fine della partita chiudo la sceneggiatura. Per realizzare il video, io e i due animatori che lavorano con me impieghiamo tra le 12 e le 16 ore». In questo modo i 442oons sono aggiornati sui più grandi match del calcio europeo. Raccontandoli a modo loro.
«L’umorismo, la satira, sono modalità con cui il disegno si ritaglia spazi all’interno della narrazione calcistica dominata dalla tv» spiega Roberto Mazzoli. Disegnatore che lavora nel campo dell’animazione da decenni, è l’inventore dei Calciatoons: stile molto diverso dai 442oons, ma anche in questo caso video umoristici che raccontano i fatti salienti della settimana attraverso le avventure immaginarie dei campioni, da Buffon a Icardi, da Balotelli al rinnovo di Donnarumma. «Con lo sceneggiatore Stefano Zaccarella ci sentiamo dopo le partite e cominciamo a lavorare sui temi del giorno. Poi impiego quattro giorni di lavoro per disegno, animazione e montaggio. Il venerdì mattina c’è il doppiaggio e la sera siamo in onda». Nati nel 2007 su Sky, i cartoons sono da anni su Premium (nella “Tribù del calcio” prima e ora su “Premium weekend”) e su “Xxl”, Italia 1. E poi c’è il web, la diffusione sui social. Il tratto caricaturale di Mazzoli tradisce un curriculum segnato dalla qualità: ha lavorato con Bruno Bozzetto, con Maurizio Nichetti per “Volere volare”, con Dario Fo per il lungometraggio “Johan Padan”.
Disegno d’autore e velocità del web: binomio che ritroviamo anche in “Draw my life”: sul canale ufficiale della Roma l’artista Fabio Redaelli ha realizzato video in cui disegna le biografie dei romanisti. Le clip inquadrano le mani del disegnatore, armate di matita o pennello, che su un foglio bianco schizzano episodi della vita del calciatore. Le immagini sono poi velocizzate e accompagnate da una voce fuoricampo. «È nato come un progetto educativo, video da proiettare nelle scuole, e poi sui social – spiega Redaelli – il format in realtà viene dall’estero, su internet ci sono molti “draw my life” che raccontano vite di calciatori o cantanti. Nel nostro caso abbiamo unito l’illustrazione vecchia scuola, io disegno ad acquerello davanti alla telecamera, con un montaggio veloce e un linguaggio che punta ai nuovi media». L’episodio più visto: la carriera di Francesco Totti, pubblicato per la sua ultima partita: «Il disegno mantiene il suo ruolo perché non è un semplice ritratto ma aggiunge fantasia, vuole andare dove il video non arriva: per Totti non ho disegnato i 307 gol con la Roma, abbiamo preferito puntare su episodi della sua vita, da quando era bambino».
Le azioni da gol, in effetti, hanno una storia: basti pensare al grande Carmelo Silva o, anche su queste pagine, a Paolo Samarelli. Oggi il disegno assume altre forme, e non solo sul web. Il fumetto non si occupa solo di personaggi di fiction (ispirati alla realtà, come Papertotti, o inventati come Holly e Benji, che nascono come manga prima di diventare cartoon): oggi i graphic novel raccontano campioni reali. La casa editrice Beccogiallo ha pubblicato “Diego Armando Maradona” di Paolo Castaldi, “Gigi Meroni, il ribelle granata” (Peroni e Cecchetti) e “Giacinto Facchetti, il rumore non fa gol”, di Paolo Maggioni, Davide Castelluccio e Davide Barzi. «Se per tanti anni nel secolo scorso i disegnatori venivano mandati allo stadio apposta per disegnare le azioni, perché insieme alla radio era l’unico modo per raccontarle – spiega proprio Barzi, sceneggiatore – oggi il disegno non si può limitare a descrivere il gesto sportivo. Rispetto alla tv partiamo svantaggiati: il nostro è un linguaggio “fermo”. In compenso mostriamo quel che spesso le immagini televisive non mostrano. Nel lavoro su Facchetti emerge l’aspetto epico dello sport che a volte viene snaturato da chiacchiere e polemiche. E raccontiamo l’aspetto umano: il Facchetti uomo, padre, marito». Non solo gol o parate: il calcio disegnato nel 2017 è altro, verso le strade della satira, dell’epica, della fantasia: «Più che fare cronaca – conclude Barzi – lavoriamo sull’immaginario».
( 1. continua)