ItaliaOggi, 12 luglio 2017
Diritto & Rovescio
È vero che l’Italia è stata a lungo lo zerbino (o, nel migliore dei casi, il cameriere) dell’Europa unita. Agli esordi, mentre i francesi monopolizzavano le direzioni generali del Mec, noi mandavamo a Bruxelles soprattutto dattilografe e autisti. Non solo, spesso i nostri alti dirigenti, per essere più considerati, prendevano posizioni anti-italiane. Da qualche tempo questo atteggiamento è scomparso. Ma il decisionista Renzi, che non vuol passare solo per il socio che poi paga il conto, ha deciso di litigare in pubblico con l’eurocrazia. Litigare in difesa degli interessi nazionali va benissimo, ma litigare in pubblico no. I paesi partner debbono sentire la fermezza italiana nelle riunioni riservate, quando si può usare anche il veto in difesa delle nostre ragioni (se sono giuste). Le piazzate non servono a nulla. Anzi sono controproducenti. Servono politica e diplomazia. Non i pugni sul tavolo. Francia e Germania non ci sono amiche. Perché non organizziamo un contro-fronte di paesi Est e Nord europei, marginalizzati come e più di noi?