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 2017  luglio 12 Mercoledì calendario

L’amaca

Il destino del bambino Charlie, secondo le attuali conoscenze mediche, è già segnato a causa di una malattia incurabile, e terribilmente menomante. Ma secondo le rattristanti processioni “pro-vita” sarebbe la scienza medica e sarebbero le leggi crudeli a volerlo uccidere, quel povero bambino ridotto a un involto intubato. Con i cartelli che intimano “salvate Charlie” branditi come alabarde, come se ci fosse chi NON lo vorrebbe salvare, potendolo fare, e come se esistesse un fronte “pro-morte” che ha deciso di dannarlo. Come se, cioè, ci fosse davvero la possibilità di scegliere, in casi come quelli, se essere per la vita o per la morte.
È comodo credere che sia l’insensibilità della scienza (branca della malvagità del potere) a renderci lesi, deboli, soggetti alle malattie, al dolore e infine alla morte. È un modo per non guardare in faccia la morte – appunto. Per esorcizzarla spostando su un piano “magico”, e irragionevole, la nostra comune paura di non farcela, o di perdere qualcuno che amiamo. Chi può consolare davvero i genitori di Charlie, i medici che allargano le braccia dicendo “ci dispiace” o i sobillatori che li vogliono fare vivere nel sospetto, ingiustificato e crudele, che “potevano salvarlo”?