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 2017  luglio 12 Mercoledì calendario

Le fiamme sul Vesuvio, il fumo invade Pompei. Evacuate case e ristoranti. Roghi da Roma a Messina. «È un’emergenza nazionale»

NAPOLI L’immagine del Vesuvio avvolto dal fumo fa impressione, ed è ovvia la suggestione di lava e cenere, soprattutto se il punto di osservazione è la città antica degli Scavi di Pompei. Ma non è arrivato il malaugurato giorno dei napoletani, è arrivata solo l’estate. E come ogni estate – causa la siccità, e soprattutto la criminalità di qualcuno e l’incoscienza di altri – il Vesuvio brucia. Brucia ai bordi del Parco, bruciano le serre, le coltivazioni di pomodorini del piennolo, i vitigni del Piedirosso, gli alberi di albicocche, i campi arati sulla terra lavica, che in inverno regalano finocchi straordinari.
Ma la lotta contro le fiamme è impari e adesso i timori cominciano a non riguardare più soltanto l’agricoltura. Ci sono zone abitate che vedono il fuoco avvicinarsi. Evacuazioni a titolo precauzionale sono state decise a Trecase, mentre a Ercolano sono stati chiusi alcuni ristoranti nei pressi dell’Osservatorio e i residenti in quella zona sono stati invitati per ora a non fare rientro nelle proprie abitazioni. Il prefetto di Napoli, Carmela Pagano, ha convocato i sindaci dei numerosi paesi che circondano il vulcano. Va monitorata l’intera area anche se il versante critico è quello di Torre del Greco, dove ci sarebbero ormai cinque focolai (fino all’altro giorno erano un paio) e dove l’estensione delle fiamme ha raggiunto i due chilometri di ampiezza. Il sindaco di Ottaviano, Luca Capasso, che è anche presidente della Comunità del Parco del Vesuvio, parla di «emergenza nazionale» e chiede al governo di far intervenire l’esercito. E a San Giuseppe Vesuviano la popolazione è stata invitata a tenere chiuse porte e finestre e a limitare le uscite da casa.
La mobilitazione di uomini e mezzi è imponente. Sono in attività anche Canadair e elicotteri della Protezione civile regionale. Potrebbe essere necessario il supporto di squadre di intervento da altre province della Campania o da altre regioni, ma anche in Irpinia e altrove c’è da affrontare i focolai che stanno divampando in alcune aree boschive.
Migliora, invece, la situazione a Messina, dove però ora inizia la conta dei danni provocati dagli incendi degli ultimi giorni. E comunque da Roma in giù le fiamme non stanno risparmiando quasi nessuno. «I vigili del fuoco hanno eseguito oltre 1.130 interventi: in Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia. E anche nei dintorni di Roma, dove si sono sviluppati un’ottantina di focolai, soprattutto a causa delle sterpaglie. «Quest’anno i roghi si sono quadruplicati – ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi —. Dobbiamo migliore l’attività di prevenzione per affrontare questa emergenza».
Al momento, però, è il Vesuvio a preoccupare di più: l’incendio è talmente vasto che il fumo ha attraversato l’Italia in e ha raggiunto il Salento.