La Verità, 12 luglio 2017
Nel mondo mancano 617.000 piloti di aereo
Le previsioni di Boeing sulla necessità di formare 1.854.000 nuovi professionisti dell’aviazione civile entro 20 anni stanno scatenando in tutto il mondo campagne di reclutamento da parte delle scuole di volo. Stando al colosso di Seattle, 617.000 saranno piloti, 679.000 tecnici destinati alla manutenzione e 814.000 assistenti di volo.
L’area geografica nella quale si sta manifestando la maggiore richiesta è quella asiatico-pacifica (dove è previsto l’impiego di 248.000 tra comandanti e primi e secondi ufficiali), seguita da Nord America (112.000), Europa (104.000), Medio Oriente (58.000) e Sud America (51.000).
Secondo il sito Payscale.com, un pilota professionista oggi guadagna tra 100.000 e 250.000 dollari l’anno e trova lavoro soprattutto in Asia e Medioriente. Ma mentre le compagnie europee hanno criteri di valutazione che spesso utilizzano test psicologici giudicati discutibili, i vettori arabi e asiatici tengono conto dell’esperienza e valutano con favore la provenienza dalle forze armate. Secondo Boeing però le carriere dei nuovi piloti non saranno solo nel trasporto passeggeri: un terzo finirà su aeromobili di piccole dimensioni destinati al trasporto regionale, su cargo e aerotaxi.
Tali previsioni erano state preannunciate nel 2015 e, anche se era stata ventilata una rielaborazione dei dati al ribasso, sia gli ordini ricevuti negli ultimi 12 mesi dai maggiori costruttori mondiali, sia le consegne di nuovi aeromobili (1.400 esemplari nel 2016) hanno portato a una rivalutazione. Rimarrà invece pressoché stabile il settore dei controllori del traffico aereo, poiché ci sarà una riduzione dei professionisti impiegati nella gestione delle rotte a causa della maggiore automazione.
Quella del pilota civile è una carriera il cui addestramento può iniziare a 17 anni e che comporta un investimento importante dal punto di vista finanziario (da 40.000 a 70.000 euro), umano (per mantenere le capacità psicofisiche), e accademico (il titolo si consegue affrontando un percorso simile a quello universitario e superando una dozzina di esami). L’attività di volo e le prove pratiche sono contemporanee, si possono accumulare ore di volo facendo turismo o traino alianti, quindi si ottiene il titolo di pilota commerciale o di linea entro due/tre anni.
Da quel momento si può essere pagati per pilotare ed è possibile fare esperienza effettuando lavori come il traino striscioni o diventando istruttori. Occorre quindi superare la selezione della compagnia per la quale ci si candida e ottenere l’abilitazione al tipo di aeromobile usato da quel vettore, che può costare anche 60.000 euro e che – se il vettore è serio -è effettuata dal datore di lavoro vincolando i neo assunti.
Per scegliere la scuola giusta, è imperativo valutare bene i costi; all’estero (Usa, Spagna, Uae) si può risparmiare, ma non sempre le licenze sono equipollenti a quelle europee (Easa). Importante nella scelta della scuola è la volabilità della zona (bel tempo per molti mesi l’anno), la flotta disponibile, la presenza o meno del simulatore di volo (si risparmia e ci si allena meglio). Diversi centri di addestramento effettuano anche lezioni teoriche online.