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 2017  luglio 01 Sabato calendario

Bagagli 4.0: la valigia diventa smart

Abbiamo gli smartphone e gli smartwatch, le smart Tv e adesso anche le smart car. Sembra proprio che in un decennio molti oggetti di uso quotidiano siano diventati “smart”, intelligenti. E quelli che ancora non lo sono, lo diventeranno presto. Prendete i trolley, le valigie che ci trasciniamo dietro nei nostri viaggi: fino a ieri chiedevamo loro solo di essere il più capienti e leggeri possibile (in cinque anni sono passati da 4 a 1,5 kg di media) per non incorrere nelle sanzioni delle compagnie low cost. Oggi pretendiamo molto di più: che ricarichino i nostri gadget elettronici o si aprano comandati dallo smartphone o, ancora, che siano dotati di Gps per localizzarli in caso di smarrimento (ogni anno vengono persi nel mondo 24,1 milioni di bagagli, di cui il 5,5% mai più ritrovati). Basta guardare i modelli presentati qui a fianco per capire come il matrimonio tra l’antica arte della valigeria e la tecnologia stia già dando i suoi frutti e sia destinato a rafforzarsi ancora.
A dirlo è anche il fatto che, a febbraio, la nuova divisione Piaggio Fast Forward, centro di ricerca sulla mobilità del futuro, abbia presentato Gita, uno speciale trolley dalla forma sferica che può trasportare fino a 18 kg, osservare l’ambiente, comunicare e spostarsi autonomamente. In realtà definirlo trolley è un po’ riduttivo: è un veicolo da carico a due ruote, capace di evitare gli ostacoli e muoversi anche su marciapiedi e superfici irregolari fino a 35 km all’ora, progettato con le stesse attenzioni per il bilanciamento e la sicurezza riservate a una motocicletta. Ed è intelligente, perché una volta che intuisce che siamo noi a comandare, ci segue “a ruota”. Forse non potremo portarlo con noi in aereo (per ora), ma molti sono gli usi a cui può prestarsi: trasportare documenti e oggetti all’interno di ospedali o uffici, videosorvegliare abitazioni e fabbriche, aiutare gli anziani a portare la spesa, persino accompagnarci per casa riproducendo musica o proiettando un film. Non vi ricorda forse C1-P8, il robottino di Star Wars?
La nostra selezione di valigie sempre connesse.
Delsey (1)
La multifunzione
Nato nel 1946, il marchio francese punta da tempo sull’Innovazione. È nata cosi la taglia variabile, con la U-Lite Classic (bagaglio a mano da cabina): basta togliere le rotelle per passare da 55 a 50 cm, a seconda dei diktat imposti dalle compagnie aeree.
Ma c’è di più: consultata la base degli internauti, Delsey ha potenziato le funzionalità preferite dal pubblico. Così è nata Delsey Pluggage, con tante funzioni digitali: indicatore di peso (e quindi di overweight), sblocco mediante impronta digitale, controllo remoto della chiusura, possibilità di connettere una power bank per la ricarica dello smartphone, segnale che rileva un’intrusione sulle serrature Tsa (controllo di dogana o tentativo di furto), allerta di allontanamento e annuncio dell’arrivo della valigia sul nastro trasportatore dei bagagli. Il prototipo esiste già e Pluggage è atteso sui mercato (con impazienza) nella seconda metà del 2017.
GR-0 (2)
Ufficio mobile
Ken Hertz e Netta Shalgi, lui avvocato a Los Angeles, lei designer a Tel Aviv, hanno unito le forze per far nascere questo Ufo unico nel suo genere. La GR-0 ha ruote in polimero, che rotolano agilmente su terreni cedevoli o accidentati, larghe quanto la borsa per aumentarne la stabilità e molto leggere.
La dotazione digitale prevede una stazione di ricarica (con due porte Usb) collegata a una tasca esterna per riporre computer portatile e tablet. Ci sono anche una serratura Tsa, un alloggiamento protetto in nylon balistico impermeabile, nonché una maniglia extra-lunga. Il progetto ha visto la luce grazie al crowdfunding lanciato su Kickstarter, dove ha raccolto 4,5 milioni di dollari a fronte di un budget di partenza di 125 000 dollari. Un record assoluto, per Forbes.
Horizn Studios (3)
L’assistente ideale
Questo marchio berlinese è ben noto per le sue valigie in pelle, eleganti e oggi anche molto smart. I suoi cofondatori e Ceo Jan Roosen e Stefan Holwe hanno lanciato la serie Tote, curata e connessa.
Il carrello liscio e robusto da fuoristrada mette in mostra le ruote larghe e silenziose, orientabili a 360°. Le valigie della collezione sono dotate di un assistente di viaggio sotto forma di scheda che, connessa allo smartphone (Android o Apple), avverte il proprietario se la valigia si allontana oltre i 30 metri.
La scheda si può infilare in un bagaglio o anche nella tasca del cappotto con le chiavi di casa. Ovviamente una batteria integrata permette anche di ricaricare i vostri dispositivi.
Lancel (4)
Non mi lasciare
Sono passati 140 anni da quando il marchio francese si è lanciato negli articoli da regalo, inaugurando anche un reparto valigie nel 1926. Con perfetto tempismo storico, questa azienda pellettiera ha ideato la Aviona già nel 1928 e poi, nel 1956, la Kangourou, che è stata brevettata. Oggi l’Explorer di Lancel si fa ammirare per dettagli come le zip e il sistema di chiusura automatico. In nylon balistico (ma esiste anche la versione in pelle) che non si può perforare, leggera, resistente e personalizzabile, è protetta da E-Lostbag, un segnale di geolocalizzazione non manipolabile grazie a un chip Rfid. Abbiamo dimenticato qualcosa? Ah, sì: pesa 2,6 kg.
Piquadro (5)
Senza fili
Marco Palmieri, che ha lanciato il brand Piquadro nel 1998, è un patito di matematica, informatica e funzioni avanzate. Come il sistema Connequ, di cui oggi sono dotate le valigie Pulse e Black Square. Si tratta di un allarme connesso allo smartphone che segnala al proprietario l’allontanamento dal bagaglio di oltre 30-40 metri. Imbattibile contro il furto o lo smarrimento di borse e zaini, questo sistema  miniaturizzato è nell’etichetta > in pelle personalizzabile; (e che si può applicare a un portafoglio o a un portachiavi). Da notare la BagMotic, batteria integrata al bagaglio che permette di ricaricare facilmente lo smartphone, riponendolo nel taschino laterale. Astuto.
Planet Traveler (6)
Hello, darling
Designer dell’azienda milanese di articoli per bagagli Hontus, Harry Sheikh è anche un asso della meccanica. Per questo l’americana Planet Traveler gli ha commissionato la parte ingegneristica della Hey’s Bio Case (dove “Bio“sta per biometrica). Questa futuristica compagna di viaggio ha delle normalissime tasche e l’immancabile serratura Tsa, ma la chiusura si fa con l’impronta digitale. Inoltre, l’applicazione Global Tracker geolocalizza il bagaglio, ne visualizza il peso e annuncia il suo arrivo sul nastro della consegna bagagli. Tre porte Usb ricaricano i dispositivi, mentre il kit vivavoce; combinato all’altoparlante offre j l’opportunità rara di sussurrare | «Ciao cara» all’orecchio di; questa valigia, pluripremiata e in cima alla lista dei desideri I della mitica Oprah Winfrey.
Raden (7)
Per il vero geek
Negli Stati Uniti questa j giovanissima azienda newyorkese viene già paragonata ad Apple per il | modo in cui il suo approccio ! tecno al mondo del bagaglio ! «cambia la vita delle persone».
Alla testa del progetto c’è Josh Udashkin: 32 anni, avvocato. Capelli rossi e giacca a fiori, è un tipo ultraconnesso e un fan dell’eleganza in versione Silicon Valley. Josh ha convinto i suoi partner a sborsare 3,5 milioni di dollari per lanciare la serie A, con i modelli A22 Carry e A28 Check, disegnata da Thomas Isen, che l’ha rivestita di colori pastello (albicocca, azzurro cielo, viola), i oltre al nero e al bianco, i La batteria inclusa ricarica 5 volte un dispositivo mobile e 2 volte un computer portatile.
Una app intuitiva geolocalizza 1 ciascun modello della serie A, ne controlla il peso, annuncia il meteo, gli ingorghi stradali e le informazioni sui voli.
Il peso di questo gioiello?
3,8 kg nel formato da cabina.
Rimowa (8)
Total aluminium
É un’icona dal 1898. Gli aficionados del marchio tedesco si riconoscono per via delle loro valigie stagne in alluminio a nervature, un materiale utilizzato dal 1937 e oggi sostituito dal policarbonato. Nel 2015, sostenuta da Lufthansa, Rimowa ha presentato alla fiera Future Travel Experience di Las Vegas l’Electronic Tag, che equipaggia il modello da cabina Onyx. Si tratta di una soluzione di mobilità digitale messa a punto con Airbus e T-Systems. Come funziona? Si scarica l’applicazione da Google Play o App Store.
Poi, quando si fa il check-in, una carta d’imbarco elettronica viene inviata al passeggero e un’altra alla sua Onyx, che la visualizza insieme ai dati del volo sul display. La formula è già in servizio su Lufthansa ed ÈVA Air. Altre 30 compagnie sono in trattative con Rimowa (acquisita lo scorso anno da LVMH). Un vero must.