La Stampa, 11 luglio 2017
Scarabocchia che ti passa. Riempire fogli mentre si è al telefono o in riunione è liberatorio e parla di noi
Promettono di essere più semplici che cercare di equilibrare i chakra e meno faticosi di una corsa liberatrice, certo non hanno le calorie di una consolatoria torta al cioccolato. Dopo il successo degli album da colorare è la volta di quelli che invitano ad andare fuori da righe e contorni per liberarsi dallo stress e ritrovare il buon umore, cogliendo spunti e indicazioni a tema. Vale la pena di provare: in fondo quella degli scarabocchi è «un’arte» che appartiene a tutti.
Il proprio nome scritto all’infinito, fiori, cuori, casette, linee parallele o reticolati: interi fogli riempiti mentre si è al telefono, in riunione o in attesa di qualcosa. Frutto dell’inconscio, con una forte componente di comunicazione non verbale. E se la forma, casuale o ripetitiva, di ciò che si disegna svela indizi importanti su carattere e sentimenti, il gesto in sé è quasi terapeutico: «Nessuno è immune, celebri sono gli schizzi a margine che ci hanno lasciato Manzoni o Fellini. Scarabocchiamo con distrazione, senza renderci conto che è un passatempo che allenta la tensione e libera le proprie emozioni, migliora la concentrazione – spiega la dottoressa Evi Crotti, psico-pedagogista e grafologa, autrice di numerosi volumi sul tema -. Anche chi soffre di insonnia, invece di aspettare rigirandosi nel letto, dovrebbe prendere in mano carta e matita».
Certo la «terapia dello scarabocchio» va presa con una buona dose di curiosità e senza troppe pretese. Come fanno i Moodles proposti dalla DeAgostini (da «mood», «umore», e «doodles», «scarabocchi»), una collana di piccoli album dai titoli ambiziosi: si può provare a essere «Mai più stressati», «Sempre più felici», «Mai più con il muso», riempiendo pagine, pasticciando, colorando, anche strappando. Invita a raccontare se stessi e la propria vita, a rispolverare i ricordi attraverso il disegno «Draw my life» (Magazzini Salani), erede dei video che hanno trovato successo su Youtube.
Si spingono oltre i libri che prendono ispirazione dalla mindfulness, la «capacità di prestare attenzione al qui e ora», un approccio che spopola in Inghilterra e Stati Uniti combina elementi della meditazione, dello yoga, della psicologia e delle arti terapie, per raggiungere la piena consapevolezza di sé. Come «Il momento è ora. Piccole attività e semplici esercizi per vincere lo stress ed essere più felici giorno dopo giorno» di Alexa Frey e Autumn Totton (Bur) e «Calma. Il mio quaderno di meditazione» di Arnaud Riou e Marie Bretin ( L’Airone). Stimolano a intraprendere piccole sfide nel quotidiano, accanto agli schizzi che diano forma alla voglia si cambiamento.
E poi ci sono gli album dedicati ai più piccoli, che coltivano anche la creatività insieme al bisogno di evasione. «Inventa, disegna, colora. 365 giorni di schizzi e scarabocchi» di Chris Riddel (Il Castoro) stimola a dare sfogo a fantasie, sogni e paure seguendo gli spunti di un maestro dell’illustrazione. «Perché c’è uno scarabocchio per ogni età – sottolinea Crotti-. Ma mentre per il bambino rappresenta una tappa nel processo di crescita, per l’adulto è quasi una involuzione. Il bisogno di ritrovare spensieratezza, di lasciarsi andare. Solo apparentemente sono senza significato, in realtà risentono del momento che viviamo interiormente, ma anche di chi abbiamo di fronte». La tappa successiva è prendere in esame ciò che si è disegnato e, con ironia e obiettività, provare a capire qualcosa di sé.
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Bene o male, tutti scarabocchiano. Il risultato è un codice da decifrare per trovare indizi su stati d’animo e personalità, senza l’ambizione di risolvere problemi esistenziali. Chi disegna sempre la stessa cosa cerca stabilità, chi inventa ogni volta figure diverse esprime la voglia di ambire a novità e a una maggiore conoscenza. Più un foglio è occupato, più l’autore è dinamico e pieno di iniziativa; disegnare ai margini e lasciare tanto spazio bianco significa la tendenza ad assumere atteggiamenti passivi e a lasciarsi facilmente prevaricare. Stesso discorso per le dimensioni. Le «cornicette» sono caratteristiche di chi ha un gusto spiccato per il bello e vuole tenere le cose sotto controllo.