Corriere della Sera, 11 luglio 2017
Il cambio di Emergency, via Cecilia Strada. Gino: «Nessun dissidio»
ROMA Cecilia Strada parla di «normale dinamica interna». Gino Strada, suo padre e fondatore di Emergency, minaccia querele per chi ha interpretato per un siluramento l’avvicendamento di lei con la nuova presidente: Rossella Miccio. Ma ciò che è accaduto ieri al vertice dell’organizzazione umanitaria che cura le vittime di guerra in ospedali allestiti nelle zone più critiche dei conflitti, ha lasciato il segno. Con volontari e sostenitori che sul web hanno cominciato a chiedere cosa ci fosse di vero in quella interpretazione all’avvicendamento, in chiave di scontro tra visioni più o meno «normalizzatrici», data, per primo, da l’Espresso.
Secondo la rivista all’origine dei dissidi interni c’era il quesito: «Accettare i soldi dei governi e delle grandi aziende private oppure rimanere indipendenti da qualsiasi istituzione e corporation?». Con Cecilia schierata per il «no» e Gino per il «sì». Una interpretazione smentita con forza dal chirurgo: «Non corrisponde alla realtà e getta discredito su Emergency, a cui ho dedicato la mia vita, e sul gruppo dirigente che la sta guidando con fatica e responsabilità. In questo modo abbiamo potuto curare 8 milioni di persone in 23 anni».
La questione non è da poco. Ed è quella che si trovano ad affrontare tutte le Ong. Combattute tra accettare soldi sempre e comunque per poterli utilizzare in favore di chi ne ha bisogno, o prendere solo quelli di aziende al di sopra di ogni «sospetto» etico e del dubbio di avere, sia pure indirettamente, contribuito a disastri cui Emergency tenta di porre rimedio sul campo. Un dilemma che affonda le radici nel passato ma diventa ancora più stringente ora che sono diminuiti i finanziamenti pubblici e le Ong sono costrette a fare più affidamento su donatori singoli o aziende che magari lo fanno per ripulire la propria immagine.
Trentotto anni, figlia del chirurgo e di Teresa Sarti, cofondatrice dell’Ong, e vero motore immobile dell’organizzazione che ha reso unica questa Ong, Cecilia si è laureata in Sociologia ed è stata presidente dell’organizzazione non governativa Emergency a 30 anni, dal 21 dicembre 2009, succedendo a sua madre. Sul suo profilo Twitter campeggia la scritta: «Chiamatela “guerra” non “esportare la democrazia”. Io dico “civili uccisi”, non “danni collaterali”». Una delle sue molte prese di posizione anche politiche. L’ultima contro Matteo Salvini sui migranti.
A leggere la sua biografia, sembra il prodotto meglio riuscito della filosofia di Gino Strada. Invece i dissidi, ultimamente, tra lei e il board di Emergency non sono mancati. Ieri c’era chi ricordava la sua opposizione alla partecipazione dell’allora premier Matteo Renzi, nel 2014, alla partita del Cuore di Firenze, nella squadra di Emergency. E chi accreditava presunti timori tra «il cerchio magico» di Gino Strada di essere fatti fuori in un futuro avvicendamento del capo di Emergency che ha 69 anni.
«Nessun cerchio magico». «Tutto falso» ha smentito Strada. Mentre sul sito di Emergency compariva l’annuncio del cambio al vertice della presidenza: «Rossella Miccio è la nuova Presidente di Emergency». Il curriculum di quest’ultima: «Ha iniziato a lavorare nell’associazione nel 2000, occupandosi di Afghanistan. Nel 2007 è diventata co-direttore dei Programmi umanitari, curando in particolare i rapporti con le istituzioni internazionali, e si è occupata dello sviluppo di Emergency fuori dall’Italia. Succede a Cecilia Strada, che è stata Presidente dal 2009 a oggi e che rimarrà membro del Consiglio direttivo». E insieme agli auguri alla Miccio, il commiato: «Ringraziamo Cecilia Strada per gli anni passati insieme».