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 2017  luglio 08 Sabato calendario

Operazione Triton: domande & risposte

COS’È L’OPERAZIONE TRITON?
È una missione di protezione delle frontiere dell’Unione Europea lanciata dall’agenzia Frontex nel novembre del 2014. Ha preso il posto di Mare Nostrum, che era una missione di soccorso soltanto italiana e costava allo stato 9,5 milioni di euro al mese. Tutti gli Stati membri dell’Ue, ad oggi, forniscono a turno mezzi navali ed elicotteri a Triton per presidiare la zona del Mediterraneo Centrale. Il costo della missione è a carico del bilancio dell’Ue.
COSA IMPONE ALL’ITALIA?
Secondo una clausola inserita nell’”operation plan” di Triton, l’Italia è il Paese che ospita la missione quindi si deve fare carico del coordinamento dei soccorsi in mare. Non solo: i migranti recuperati devono essere obbligatoriamente sbarcati nei porti italiani. Ufficiali delle forze dell’ordine italiane, inoltre, sono sempre presenti a bordo delle navi di Triton
PERCHÉ LE NAVI STRANIERE NON PORTANO I MIGRANTI RECUPERATI NEI LORO PORTI?
Tre convenzioni internazionali (Sar, Unclos e Solas) che regolano il diritto del mare impongono che lo sbarco dei naufraghi recuperati sia effettuato nel Paese che ha gestito il soccorso. Nel Mediterraneo centrale è una funzione che di fatto svolge solo il Centro di coordinamento marittimo italiano, perché né Libia né Tunisia hanno un’area Sar (search and rescue), mentre Malta lascia la gestione all’Italia.
I TRATTATI DI DUBLINO DICONO QUALCOSA SUI PORTI CHE DEVONO ACCOGLIERE I PROFUGHI?
No. I tre trattati di Dublino (1990, 2003, 2013) regolano solo le richieste di asilo. Dublino II e Dublino III impongono che ad accogliere e valutare la richiesta sia il primo Stato dove un immigrato arriva. Dublino II è stata sottoscritta dal governo Berlusconi, Dublino III da quello di Enrico Letta.
COSA CHIEDE L’ITALIA?
Il Viminale sta cercando un modo per modificare l’operative plan di Triton e togliere la clausola dei porti italiani. Significherebbe “regionalizzare il soccorso”, dunque consentire lo sbarco dei migranti anche nei porti della costa mediterranea quali quelli spagnoli o francesi. La proposta sarà presentata al vertice tecnico di martedì prossimo a Varsavia, sede dell’agenzia Frontex. Nel caso di rifiuto, al ministero dell’Interno studiano l’ipotesi di un ritiro unilaterale da Triton.