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 2017  luglio 08 Sabato calendario

Il Mar Cinese Meridionale e le isole contese

Spettabile direttore, con la presente quest’Ambasciata ha il piacere di richiamare la sua attenzione sull’articolo «La sfida navale nel Mar Cinese», uscito sul Corriere della Sera del 4 luglio a pagina 3, a firma di Guido Santevecchi, in cui si presenta una posizione sulla questione del Mar Cinese Meridionale che distorce e confonde fatti e concetti fondamentali, tale da considerare necessaria per dovere e competenza la seguente replica:
1. La posizione cinese di non partecipare, non accettare e non riconoscere l’arbitrato sulla disputa nel Mare Cinese Meridionale, è sostenuta da almeno 120 Paesi del mondo. Di fronte ad una questione cosi complicata, le parole «sulla sovranità Pechino ha torto» basate solamente sul cosiddetto arbitrato, appaiono totalmente parziali e imprudenti.
2. Il tribunale arbitrale che ha emesso tale sentenza non ha niente a che fare con la Corte Internazionale di Giustizia dell’Onu. Dopo la promulgazione dell’arbitrato, la stessa Corte ha reso pubblica una dichiarazione con la quale ha chiarito la non appartenenza del tribunale arbitrale alla struttura giuridica dell’Onu e l’estraneità della stessa Corte nel caso dell’arbitrato.
3. La distanza geografica non è mai un riferimento unico e prioritario per definire la sovranità territoriale. Nel caso di questa rivendicazione di sovranità da parte della Cina, contano di più diritti e interessi storici, riconosciuti dal diritto consuetudinario internazionale: facciamo notare che nemmeno la Unclos si oppone ai diritti storici venutisi a creare prima di essa. E a questo proposito, precisiamo che i cosiddetti «nove tratti» sono nati prima della Unclos.
4. Il principio di un’«Unica Cina» è riconosciuto dalla Comunità internazionale ivi compresi l’Onu e Paesi come l’Italia: riteniamo che sia un errore considerare Taiwan fra i Paesi sovrani.
5. La «militarizzazione cinese» delle isole contese è una esagerazione delle operazioni cinesi, che ignora i diritti sovrani della Cina così come le necessità di autodifesa di fronte alle provocazioni di terzi, le vere e proprie militarizzazioni fatte in passato, azioni che altri Paesi nella zona tuttora svolgono. Non esistono inoltre problematiche di libera navigazione nelle acque della zona: tale questione è stata creata come pretesto a favore di chi porta avanti provocazioni e spinge sull’aumento della presenza militare nell’area.
Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese in Italia