Corriere della Sera, 8 luglio 2017
Presi per il logo
La reazione del sistema verso chiunque si azzardi a fare un investimento è sempre di sospettoso fastidio. Ma i soci di una piccola azienda brianzola di import-export hanno l’ottimismo nel sangue. Il loro slogan recita: «Il pompelmo è un limone che ha approfittato di un’opportunità». Acquistano un automezzo all’avanguardia, dando in permuta quello vecchio e aggiungendovi la differenza. Dopo di che iniziano la gimcana di pratiche, bolli e rimbalzi da un ufficio all’altro che rende l’iniziativa privata in Italia così simile a un’esperienza mistica. Ma loro, veri pompelmi zen, effettuano tutti i passaggi necessari e si mettono in attesa del gol: la licenza di trasporto. Rilasciarla tocca alla provincia di Monza e Brianza (per gli amici MB). Però passano i giorni e la licenza non arriva, mentre l’automezzo langue in garage e gli affari con lui. Poco alla volta si fa strada una bizzarra verità: la licenza tarda perché MB ha cambiato logo e sta aspettando la nuova carta intestata. Almeno altre sei aziende sarebbero al palo per la stessa ragione.
Siamo certi si tratti di una maldicenza fatta circolare da qualche incorreggibile detrattore della nostra efficientissima burocrazia e che la carta con il nuovo logo fiammeggiante zampillerà a breve su tutte le scrivanie della Brianza. A patto naturalmente che nessun’altra provincia, borgata o bocciofila possieda un logo simile e presenti ricorso, perché in tal caso troverebbe di sicuro un Tar smanioso di accoglierlo. E a quel punto forse persino ai nostri piccoli eroi comincerebbero a girare vorticosamente i limoni.