Corriere della Sera, 10 luglio 2017
«Noi qui accogliamo tutti». Gruppo misto, rifugio degli ex: alla Camera è il terzo partito
Roma Dopo i 500 cambi di casacca la legislatura consegna un altro record. Da oggi il gruppo misto diventa il terzo «partito» della Camera, supera Forza Italia, e raggiunge quota 63 deputati. Una novità per la politica italiana che fa sorridere Pino Pisicchio, presidente del gruppo, cinque legislature nel curriculum e una conoscenza raffinata delle dinamiche del palazzo: «Il misto? È eterno e necessario, in fondo è la nuova versione della forma partito in questa stagione bizzarra. Eppoi diciamola tutta, Pd e Pdl prima non sono stati due grandi gruppi misti?». Lui è il secondo «indipendente» alla guida dopo Altiero Spinelli nella settima legislatura. I numeri sono dalla parte di Pisicchio. L’ex sottosegretario dei governi Amato I e Ciampi si compiace quando mostra la lista del suo gioiello in cui si trova tutto e il contrario di tutto, ci sono ex berlusconiani, ex democrat, ex democristiani, ex grillini, i socialisti del sottosegretario Riccardo Nencini, i fedelissimi dell’ex sindaco di Verona Flavio Tosi. Tutti insieme appassionatamente senza seguire alcuna logica di tipo ideologico.
Gli orfani dei partiti Basta scorrere l’elenco per accorgersene. Direzione Italia, nuova compagine di Raffaele Fitto, può contare su una delegazione di 12 deputati. Spazio anche ai 5 ex del M5S che si chiamano Alternativa libera. A tre i parlamentari di Fare! di Tosi. Agli eredi della Balena bianca, Giuseppe De Mita e Paola Binetti. Oltre agli indipendenti ribattezzati in Transatlantico la quota «intellettuale». E chi saranno mai? «Nel nostro gruppo c’è il più alto tasso di letterati, oltre al sottoscritto che ha dato alle stampe 64 libri, ci sono anche Michela Marzano, il premio Strega Edoardo Nesi e la presidente della Camera Laura Boldrini». Da oggi arrivano i Civici Innovatori, gruppo nato dalla diaspora di Scelta civica di Mario Monti con altri 13 deputati. Fra questi, Andrea Mazziotti di Celso, l’ex grillina Mara Mucci e il patron di Brembo Alberto Bombassei.
Il nodo delle scissioni «È il termometro della difficoltà in cui vivono i partiti», annota il presidente del gruppo ricordando con una certa nostalgia il ruolo dei partiti di massa, Dc e Pci, che impedivano il dilagare del trasformismo: «Nella Prima Repubblica il gruppo misto era composto in media da 15 persone». Oggi invece tutti si iscrivono al misto per non scomparire. D’altro canto, i regolamenti della Camera parlano chiaro. Per formare un gruppo servono 20 deputati, un numero che nella legislatura delle scissioni a destra e a sinistra non è facile raggiungere. Ecco perché il misto diventa «il ricovero dei transumanti», di coloro che non accettano di restare in una casa, sia essa il Pd o sia essa FI, e si rifugiano in questo gruppo che tutti prende e nessuno rifiuta.
Libertà di voto Ma come si muovono i parlamentari del misto? Si riuniscono come gli altri gruppi, o fanno diversamente? Pisicchio la mette così: «Il mio compito non è quella di trovare un punto di mediazione ideologica: c’è chi vota a favore del governo, chi si astiene, chi si esprime sempre contro. Non c’è un partito. Di certo, il presidente, che sarei io, deve garantire che tutti abbiano la loro rappresentanza nelle commissioni».
Eppure i rappresentanti del misto sono corteggiati dalle delegazioni parlamentari di Pd e Forza Italia. Racconta Pisicchio: «Spesso capita che mi avvicina qualche collega. Succede soprattutto quando si deve eleggere il membro della Consulta. E mi chiede: “Ma voi del misto non potete votare il nostro?”. E mi tocca rispondere alla solita maniera: “Non ho una pattuglia amalgamata”».
Le stanze del misto Gli uffici del misto si trovano al quarto piano del palazzo di via della missione 21. Confinano con gli studi di Forza Italia, proprio il gruppo che da oggi sarà superato dal misto. «Non posso dire nulla contro Forza Italia – sorride Pisicchio – posso solo ringraziarli perché dagli azzurri ho ricevuto diversi parlamentari. E poi le dico una cosa: per ogni parlamentare che entra il gruppo guadagna metri quadri».