Libero, 6 luglio 2017
Deriva democratica
Dopo decenni a paventare derive autoritarie, stiamo cozzando contro un’autentica deriva democratica. Le opinioni da bar, che un tempo si fermavano al bar, oggi hanno gli strumenti per dilagare a livello mondiale nella cretinissima convinzione che uno valga davvero uno: e se i morti dei mancati vaccini giungono anche così, è perché la deriva, ormai, può sfiorare anche l’aristocratica scienza. C’è un geologo che negli Usa ha ottenuto il permesso per poter «dimostrare» che le rocce del Gran Canyon non si sono formate con il Big Bang macché ma con l’atto della creazione raccontata dalla Bibbia. Le società «Flat Earth» (che sostengono che la Terra sia piatta) hanno ripreso vigore, mentre molti scienziati islamici continuano a sostenere che la rotazione terrestre sia un’invenzione occidentale. Se non ci credi, ti travolgono di video, siti, presunte prove schiaccianti e petizioni da firmare. Però la scienza ha questo di bello: che non è democratica manco per niente, uno non varrà mai uno, non gliene frega niente di chi urla di più al bar oppure in tv, di chi becca più voti o ascolti, di chi ha una buona dialettica e si fa capire dal volgo: chiunque può sostenere qualsiasi cosa (ecco la democrazia) ma nulla è scientifico se non è scientificamente dimostrato. Fine. Ora: alzi la mano chi non vorrebbe che funzionasse così anche la politica, e la alzi, pure, chi crede che in questo modo rimarrebbe anche un solo elettore a Cinque Stelle.