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 2017  luglio 05 Mercoledì calendario

Ecco chi copia in Canada i formaggi made in Italy

Oggi manifestazione in Piazza Monte Citorio. Davanti alla Camera, si danno appuntamento coltivatori e allevatori di tutta Italia per manifestare contro il Ceta, il trattato di libero scambio Ue-Canada che il Parlamento italiano è chiamato ad approvare in questi giorni. La rappresentanza più numerosa sarà quella di Coldiretti, la maggiore organizzazione di categoria guidata da Roberto Moncalvo, sul piede di guerra perché, per la prima volta nella storia, l’Unione europea accorda a livello internazionale il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici. Centinaia di formaggi e salumi che i canadesi hanno imposto ai negoziatori Ue. Dal Gorgonzola, al Parmigiano, dall’Asiago al Montasio. Fino al Provolone. Senza dimenticare il prosciutto di Parma e il San Daniele: ciascuna delle più note indicazioni geografiche made in Italy ha in Canada un tarocco. Che ora, col Ceta, ha ottenuto la patente di legittimità. 
I falsificatori più agguerriti sono senza dubbio i formaggiai che si concentrano un tre province: Quebec, Ontario e Columbia Britannica. Nella prima, abbondano anche le copie di specialità francesi, mentre nell’Ontario si sono stabiliti di preferenza gli italiani che copiano più diligentemente le nostre eccellenze alimentari. 
In testa alla classifica dei «cloni» c’è senza dubbio la mozzarella: sono ben 26 i caseifici industriali che la producono. Poi viene la ricotta (16 caseifici), seguita da Provolone, Parmesan, Asiago e Fontina. Complessivamente però sono ben 226 i marchi che hanno a catalogo tarocchi del Belpaese. Vi sono poi anche i casi di italian sounding molto grossolano. Con nomi inventati di sana pianta, anche se richiamano in qualche modo lo Stivale. È il caso del Borgonzola e della Mozzarina di bufala. Per stranezza si segnala anche un «Bedda fedda» (forse «bella fetta»?) del caseificio Fifth Town Artisan Cheese Company e una improbabilissima «Nostrala» della Kootenay Alpine Cheese Company. 
A dividersi le fette più grandi sono alcuni produttori: Saputo, che opera in Quebec, Tre Stelle (Ontario), controllata da Arla Foods, Salerno Dairy Products e Silani Sweet Cheese, sempre in Ontario. 
Fra le specialità non italiane più imitate c’è invece la Feta greca, assieme a un gruppo di formaggi francesi: Brie, Camembert, Caprice. Molto taroccato pure il Gouda olandese. 
La scorsa settimana i caseifici cooperativi canadesi hanno chiesto al governo di Ottawa di congelare il 60% delle quote di importazioni dall’Italia. Per «proteggere» meglio i loro tarocchi.