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 2017  luglio 05 Mercoledì calendario

Il massimo esperto di Pechino: «Nessuno può fermarli». Intervista a Shi Yinhong

PECHINO Donald Trump lancia su Twitter una nuova richiesta alla Cina: «Deve fare una mossa pesante per mettere fine all’assurdità di questo tizio» (Kim Jong-un). Ora che cosa succederà, chiediamo al professor Shi Yinhong, che dirige il Centro di Studi americani all’università Renmin ed è un ascoltato consulente del governo cinese. «L’Onu chiederà sanzioni più dure e anche la Cina dovrà votarle e adeguarsi, tagliando ogni fornitura alla Corea del Nord per un periodo lungo (il 90% del commercio nordcoreano è con la Cina, ndr ). Ma non penso che sarebbe una sorpresa per Kim Jong-un, ormai deve aspettarselo. Quindi, è poco credibile che possa fermarsi adesso: non metterà fine ai test. E la Cina, che ha già fatto moltissimo in termini di sanzioni economiche, rovinerà la sua relazione con i nordcoreani».
Quale è l’obiettivo di Kim con questa corsa ai missili e alle armi nucleari?
«Il primo è di garantire la difesa da attacchi, la sicurezza e la sopravvivenza della sua dittatura. E poi di ottenere vantaggi economici da cinesi e sudcoreani. Gli si potrebbe rendere più difficile la corsa alle armi, ma non credo che né Cina né Usa riusciranno a bloccarlo».
Che cosa può davvero fare di più la Cina?
«Continuerà a subire pressione dagli Usa. Pechino non può ottenere vantaggi da questa crisi, ma piuttosto pagare un costo elevato. Il rischio è che con sanzioni cinesi più stringenti, Pyongyang replichi con maggiore ostilità, senza che gli americani e i sudcoreani siano comunque soddisfatti. Già ora i rapporti di Pechino con Seul sono tesi a causa del Thaad (il sistema anti-missile schierato dal Pentagono, ndr ); le relazioni con Tokyo sono difficili. La Cina non dovrebbe tagliare i ponti e perdere Pyongyang: abbiamo bisogno di un’area di tregua strategica. Magari la Cina potrebbe non aumentare più di tanto la pressione su Kim».
La luna di miele tra Trump e Xi è finita?
«Assolutamente sì, dopo le sanzioni a una banca cinese, le forniture di armi a Taiwan, l’invio di una nave da guerra nel Mar cinese meridionale. La colpa è di Trump che lega il rapporto politico ed economico tra Cina e Usa alla sola questione nordcoreana».
Teme che Trump possa ordinare un attacco preventivo sulla Nord Corea?
«Questo no, non ne avrà il coraggio, perché la Corea del Nord ha la capacità di contrattaccare colpendo duramente Seul».