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 2017  luglio 04 Martedì calendario

Cartina di Tornasol

Difficile non fare il tifo per Tornasol, la cavalla esordiente di cinque anni che si è rifiutata di correre il Palio di Siena. Un’ora e mezza è durata la sua resistenza ai riti di piazza del Campo. Il suo fantino, uno dei più esperti in circolazione, tentava di indirizzarla verso gli altri cavalli, ma lei si voltava sistematicamente dalla parte opposta, allergica a ogni conformismo equino. Allora arrivava il «barbaresco» della contrada e afferrava le redini fino a strizzarle la criniera. Ma Tornasol si imbizzarriva in pose scultoree, senza muovere un passo nella direzione pretesa dagli umani, che alla fine hanno dovuto arrendersi a quella femmina giovane, energica e volitiva, ritirandola dalla corsa. Le hanno anche prelevato un campione di sangue, quasi servissero ragioni chimiche per giustificare una ribellione così sfacciata.
Come ogni verità inattesa, Tornasol è già diventata un simbolo. Degli animalisti che odiano il Palio e in lei vedono la paladina degli sfruttati. Ma anche dei senesi che lo amano e sottolineano il rispetto in cui è stata tenuta la sua volontà. Di sicuro quella cavallina riottosa ci ricorda che non esistono schemi prefissati, né risposte automatiche ai condizionamenti sociali. Nel mondo dei quadrupedi, ma volendo anche in quello dei bipedi, rimane sempre la possibilità di opporsi alla tirannia del pensiero comune. «C’è chi dice no», come Vasco. O che «la corazzata Potëmkin è una cagata pazzesca», come il ragionier Fantozzi. A costo di perdere tutto, tranne la dignità.