Il Sole 24 Ore, 2 luglio 2017
Tour de France, corsa da oltre 100 milioni
Ieri è scattata la 104a edizione del Tour de France. La corsa a tappe francese partirà da Düsseldorf. La Germania è sede della “Grand Départ” per la quarta volta nella storia del Tour. Nel 1987 la “Grande Boucle” partì da Berlino Ovest, lanciando un forte segnale e un invito alla riunificazione ai Paesi dell’Est, due anni prima dell’abbattimento del muro.
I 198 ciclisti al via dovranno percorrere 3.540 chilometri prima di arrivare il 23 luglio prossimo sugli Champs-Élysées di Parigi. Dopo l’avvio dalla Renania, la carovana guidata dal direttore Christian Prudhomme attraverserà anche Belgio e Lussemburgo. Tra le 35 città sede di arrivi o partenze della manifestazione, 10 sono inedite. Promette spettacolo l’epilogo della ventesima tappa, che terminerà all’Orange Velodrome di Marsiglia. Le 22 squadre, che beneficeranno di due giorni di riposo, dovranno affrontare: 9 tappe di pianura, 5 collinari, 2 cronometro e 5 di alta montagna (compresi gli arrivi in salita di La Planche des Belles Filles, Peyragudes e Izoard).
La società che cura l’organizzazione del Tour è l’Amaury Sport Organisation controllata del gruppo editoriale Editions Philippe Amaury, proprietaria del quotidiano L’Equipe. La società specializzata nella gestione delle manifestazioni sportive all’aperto, si occupa degli aspetti logistici e organizzativi di 60 eventi, distribuiti nell’arco di 260 giorni in 20 nazioni diverse. Tra le gare ciclistiche targate Amaury ci sono anche le “classiche” Paris-Roubaix, Liegi-Bastogne-Liegi, Freccia Vallone e Paris-Tours, nonché le corse a tappe Vuelta di Spagna, Parigi-Nizza e il Giro del Delfinato. La società presieduta da Jean-Etienne Amaury è attiva anche in altri sport, come golf, vela e motori (con il rally di Dakar).
Il montepremi del Tour de France è il più ricco del panorama ciclistico, anche grazie al mega fatturato della Grande Boucle pari ad oltre 100 milioni. Nel 2016 la Grande Boucle ha distribuito premi per 2 milioni e 295 mila euro. Il successo di tappa vale 11 mila euro, in totale ogni stage regala 28.650 euro. Per la conquista della maglia gialla Chris Froome si è guadagnato un assegno da mezzo milione di euro. Il capitano del Team Sky, favorito anche per la vittoria di questa edizione, vanta un contratto da 5 milioni a stagione fino al 2018. Lo scorso anno la piazza d’onore sul podio di Parigi è valsa a Romain Bardet 200mila euro, mentre Nairo Quintana si è dovuto accontentare della metà. Di tutto rispetto anche i premi destinati alle classifiche speciali. Le fatiche del vincitore della maglia a pois, simbolo del miglior scalatore, vengono ripagate con 25mila euro. Stessa cifra per il primo classificato nella classifica a punti, mentre al miglior giovane ne spettano 20 mila.
Per i ciclisti di primo piano i premi, solitamente divisi con i compagni di squadra, rappresentano solo una piccola parte dei guadagni. Lo slovacco Peter Sagan è il ciclista più pagato del circuito, con la Bora-Hansgrohe che assicura al campione del mondo 6 milioni all’anno. Il Tour de France viene trasmesso in 190 nazioni, con 60 canali che assicurano la diretta. In Italia è possibile seguire la corsa su Rai ed Eurosport, che quest’anno offrirà una copertura integrale.
Nel 2016 le tappe trasmesse dal canale France 2 sono state seguite da una media di 3,5 milioni di telespettatori. In tutta Europa per la tappa Vielha Val d’Aran-Andorre Arcalis è stato raggiunto un picco d’ascolto di 20,5 milioni di spettatori. La copertura mediatica dell’evento viene assicurata dai 2.000 giornalisti dei 600 media presenti, tra tv, agenzie, radio, giornali e siti web. Nelle tre settimane di corsa il Tour richiama sulle strade francesi tra i 10 e 12 milioni di tifosi. Per ogni tappa si contano circa 500 mila presenze. La carovana pubblicitaria che precede la corsa comprende 170 mezzi autorizzati di 35 brand, è lunga 12 km e occorrono 35 minuti per percorrerla. La sicurezza è garantita da 50 moto della Guardia Repubblicana e da 26.000 uomini, tra poliziotti e gendarmi.