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 2017  luglio 03 Lunedì calendario

Vasco, Bonolis e la mezza verità della Rai

La tempesta non perfetta è quella in tv. E con numeri grandiosi, su Rai1 nel sabato sera migliore dell’anno. Cinque milioni e 600 mila spettatori in media, share del 36 %, numeri che fanno sembrare piccoli i 230mila sul posto, ma è stata tutta un’altra storia. Ovvero la storia di una serata partita con grandi chiacchiere e poche canzoni, con Paolo Bonolis a riempire spazi in qualche modo, con i social a dare in escandescenze da subito per la musica negata, a insultare Bonolis e la Rai, a reclamare i soldi del canone e così via. Un bailamme incontrollabile che solo a mezza sera, quando si è capito che il gruppo di canzoni in onda era invece piuttosto robusto è calato d’intensità. Ma nemmeno tanto. Il senso, da trovare, era che l’evento è stato venduto, dagli organizzatori, a pacchetti: l’intero concerto senza interruzioni era riservato ai cinema e inoltre andava salvaguardato il futuro dvd. Ovvero, la Rai non poteva dare tutto il concerto. Che la soluzione sia stata quella di dare in mano a Bonolis gli spazi vuoti è altra scelta non-Rai, ma soprattutto ha messo Bonolis stesso e gli altri nella situazione più difficile del mondo.
E va detto che: ancora pochi minuti prima dell’inizio nessuno sapeva con precisione cosa sarebbe andato effettivamente in onda. Secondo, a milioni erano convinti che sarebbe passato l’intero concerto. Terzo, c’erano anche spiriti raziocinanti che del concerto in realtà si aspettavano pochissimo, magari quattro o cinque canzoni e temevano che il resto sarebbe stato show tv arrabattato in qualche modo (tanto che alla fine questi ultimi sono stati contentissimi delle 28 canzoni trasmesse). Nessuno aveva fatto sapere con precisione cosa sarebbe andato in onda. Colpa Rai, soprattutto, che ha ciurlato nel manico: non potendo annunciare l’intero concerto ha parlato genericamente di “diretta da Modena” mancando di descrivere onestamente quello che ci sarebbe stato – metti che a sentire che non c’era tutta la diretta in parecchi avrebbero disertato. Per come è andata, alla fine, Rai1avrebbe avuto tutto l’interesse a dire prima le cose come stavano, visto che la carne al fuoco non sarebbe stata poca.
E qui è entrato il fattore Bonolis. Con buona pace dei social non è stata la Rai a sceglierlo (“Lo hanno scelto per farlo detestare, così la gente preferirà Fazio”: si leggono anche cose simili). Lo ha scelto invece Vasco con la produzione e Bonolis a quel punto ha fatto il Bonolis, mettendoci pezzi di Senso della vita, ospiti un po’ improbabili e un po’ no, soprattutto fatalmente sfalsando i toni della serata quando doveva coprire le canzoni criptate. E solo a tardissima sera, avvertito della valanga di improperi social, è sbottato live: «La Rai non può trasmettere tutto». Dirlo prima no? Ma è andata così. L’ascolto è cresciuto via via: dopo quell’inizio con pochissimo concerto chi era davanti al video ha visto scorrere molto live e negli intervalli c’era la consolazione di poter insultare tutti su Twitter (notati molti addetti ai lavori o quasi che non avevano la minima idea di come funzionano queste cose). Morale, una serata così Rai1 non la potrà dimenticare, in positivo: per il negativo, bastava essere più adulti e coraggiosi nell’annunciare. Bagatelle: la canzone più vista è stata Una splendida giornata, 6.7milioni di spettatori alle 21.37. Share oceanico per il finale di Albachiara, il 48.5 % dentro la stanza con la tv, e tutto il mondo fuori.