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 2017  luglio 01 Sabato calendario

Vita morigerata

Il profeta nazionale della trasgressione si mostra stasera ai suoi fedeli circondato da uno sbarramento di divieti più consono al raduno di una chiesa evangelica che a un concerto rock. Le ragioni sono evidenti, ma il contrappasso e il paradosso egualmente fortissimi, per noi che amiamo Vasco senza ormai più neanche chiederci perché.
Oggi a Modena sarà proibito fare quasi tutto ciò che di solito è permesso. Avere uno zaino sulle spalle, condurre un animale al guinzaglio, guidare una bicicletta e sguainare una di quelle protesi dell’ego altrimenti note come «prolunghe da selfie». Severamente vietato intrufolarsi in un sacco a pelo, compreso il proprio, e aprire ombrelli in caso di pioggia. Ma si sa come va a finire, con i divieti. Una volta che ci prendono gusto, non si fermano più. Il disco rosso della Legge si estende a molte altre attività, diciamo così ricreative, che solitamente ai concerti di Vasco vengono tollerate. Sarà permesso ubriacarsi solo con l’acqua minerale, purché in bottigliette di plastica senza tappi. E sarà consentito ammalarsi, però vietato curarsi con medicinali senza prescrizione.
Le nascite sono vivamente scoraggiate, ma non impedite, a differenza delle sepolture. Chi muore prima del bis di «Albachiara» lo fa a suo rischio e pericolo. Nessuno potrà sposarsi, nemmeno i preti a una certa età (scusate, questo era Lucio Dalla, vietato anche lui), né sostenere gli esami di maturità.
Per fortuna, almeno per ora, al concerto di Vasco sarà consentito ascoltare Vasco. Magari mentre canta «Voglio una vita spericolata» e, guardandosi intorno, gli scappa da ridere.