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 2017  luglio 02 Domenica calendario

In Liguria caccia agli avi di Maxima, la regina d’Olanda

Delle sue origini italiane, la regina Maxima d’Olanda, 47 anni, è di sicuro già al corrente: di cognome, oltre che Zorreguieta, fa Cerruti; e, come altri 20 o 25 milioni di argentini, incluso papa Bergoglio, discende da emigranti partiti dalla penisola tra il XIX e il XX secolo. Quel che forse ignora, la sovrana dei Paesi Bassi, è il fermento che percorre in questi giorni le colline di Varazze dopo la sua recente visita di Stato a Roma, Milano, Palermo e in Vaticano: troppo lontano purtroppo dalla magia del Parco Naturale Regionale del Beigua, dove avrebbe potuto respirare l’atavica aria di casa e perdersi negli orizzonti e sulle alture care al suo dna.
Circa 250 famiglie di Cerruti sono censite in Liguria e oltre la metà soltanto nella provincia di Savona. Su impulso di Guglielmo Spotorno, imprenditore appassionato di storia locale, qualcuna ha già cominciato a risalire lungo il tronco del proprio albero genealogico, nella speranza o nella convinzione che almeno un ramo possa saldamente intrecciarsi a quelli del dottor Santiago Anastacio Cerruti, medico chirurgo e bisnonno materno di Maxima (nato, però, già in provincia di Buenos Aires). E, ancora più su, al tralcio del trisnonno Giacomo, che invece vide la luce a Varazze, nel 1827, figlio del ligure Pietro Bartolomeo, e salpò per l’Argentina a metà dell’800.
In palio non c’è nulla, per i Cerruti che dimostreranno una lontana cuginanza con Sua Maestà, nemmeno un viaggio all’Aia; ma ci sarà forse la possibilità di apporre la propria firma su una pergamena destinata proprio all’augusta parente. Che, se incuriosita, potrebbe magari decidere di rendere visita ai congiunti italiani, senza più notizie dei loro antenati, partiti dai borghi di Pero e Alpicella in cerca di fortuna in Sud America. Senza contare che, anche dal lato paterno, nonna Cesina ha portato in dote il cognome del padre, l’imprenditore genovese Oreste Stefanini.
«Siamo solo all’inizio – avverte Guglielmo Spotorno, da Celle Ligure —; il parroco, Don Paolo, mi aiuta nelle ricerche. Mentre penso che la pergamena potrà essere redatta dal paleografo Pier Luigi Bruzzone, la persona più colta e preparata che io conosca sulla storia della Liguria; e poi potrebbe essere inviata all’Ambasciata d’Olanda». Infine, occorrerà attendere la reazione della casata degli Orange-Nassau che potrebbe essere interessata a dirottare l’attenzione sulle origini di Maxima dall’Argentina all’Italia. Un’ascendenza di semplici contadini liguri, onesti e lavoratori, potrebbe infatti risultare più simpatica agli olandesi del passato del suocero di re Guglielmo Alessandro, Jorge Horacio Zorreguieta Stefanini (pur discendente di Alfonso III del Portogallo), politico e ministro del governo argentino durante il regime di Jorge Rafael Videla. Ragione per la quale, anche se fu escluso il coinvolgimento del padre di Maxima nella “guerra sporca” della dittatura, i genitori della sposa non parteciparono alle nozze reali, 15 anni fa.