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 2017  luglio 03 Lunedì calendario

Al G20 di Amburgo Merkel gioca in casa ma l’agenda è piena di incognite

È iniziata la settimana di Amburgo. Il 7 e 8 luglio, la città del Nord della Germania ospiterà il G20, quest’anno a presidenza tedesca. Non sarà una festa popolare. Ieri, la metropoli ha visto la prima manifestazione della sinistra anti-mondializzazione: altre seguiranno. Venerdì e sabato sarà testimone dei contrasti sulla globalizzazione che attraverseranno direttamente il vertice, il quale si annuncia incerto e non celebrativo. È il primo G20 a cui partecipa Donald Trump: un termometro per misurare quanto sono davvero isolati sulla scena del mondo gli Stati Uniti. Angela Merkel, che condurrà i lavori, la settimana scorsa ha gettato le basi per non rendere i due giorni tranquilli al presidente americano. In un discorso al parlamento tedesco ha chiarito che sarà «un summit difficile», le cui conclusioni non sono scontate. Ha assicurato che non farà passi indietro rispetto all’accordo di Parigi sul clima, dal quale Washington si è ritirata, e sul commercio internazionale, per il quale la Casa Bianca usa una retorica protezionista. Su questa posizione, la cancelliera ha riunito giovedì scorso i leader europei che fanno parte del G20 e ha fatto giurare loro che la appoggeranno. Niente, però, è davvero prevedibile nella riunione di Amburgo. Gli europei saranno leali con Merkel, anche se non è detto che, per interessi nazionali, Macron e Theresa May desiderino essere duri come lei nel contrastare Trump. Su clima e commercio, Merkel troverà la sponda cinese, ma affidarsi troppo a Xi Jinping, la cui propensione a rispettare i patti è stata messa in dubbio nei giorni scorsi a Hong Kong, è un azzardo. Inoltre, durante il vertice, Vladimir Putin e Trump avranno il loro primo incontro bilaterale, a quattr’occhi, dal quale potrebbe uscire qualsiasi sorpresa in grado di oscurare il resto del summit: cosa che probabilmente farebbe piacere a entrambi. Merkel ha lavorato mesi alla buona riuscita del G20 nella città in cui è nata. Ciò nonostante, ci arriverà quasi senza rete: il disordine internazionale non ama stare in gabbia.