La Stampa, 3 luglio 2017
Una macchina da vittorie. Il sistema Germania fa il pieno. Ai tedeschi va anche la Confederations Cup dopo l’Europeo Under 21: Cile ko in finale (1-0)
Prima l’Europeo Under 21, ieri sera la Confederations Cup: in due giorni le nazionali tedesche hanno portato a casa il piatto pieno. Una doppietta estiva che, a voler fare gli invidiosi, messa insieme non vale un trofeo continentale. Ma, appunto, questo è il ragionamento dei perdenti. Quello che la Germania ha mostrato è un sistema calcio che funziona, che produce talenti e che ha pronti anche i loro ricambi.
La finale contro il Cile è stata difficile, come nelle previsioni. Vidal e compagni hanno mostrato un buon calcio per tutta la Confederations e sono arrivati stanchi all’appuntamento decisivo. La partita è stata decisa da un episodio a metà primo tempo: errore di Marcelo Diaz in disimpegno, Werner gli ha portato via il pallone e Stindl ha segnato il terzo gol in questo torneo. Il Cile ha sfiorato il pareggio nella ripresa, ma è stato impreciso.
Decide il gol di Stindl
Nella formazione di Löw (102 vittorie in 152 partite da ct) ci sono giocatori che avrebbero potuto giocare nell’Under (7 dei 14 scesi in campo), così come 4 finalisti della nazionale giovanile hanno già frequentato il calcio dei grandi. Due formazioni intercambiabili, forti, organizzate ed essenziali. Merito di un programma a lungo termine preparato prima dei Mondiali del 2006, che a noi ricordano l’ultimo campionato vinto e ai tedeschi un terzo posto casalingo che sapeva di sconfitta. Ma se quello era per noi l’apice del successo, per i tedeschi era l’inizio di un percorso che ha portato alla Coppa del Mondo del 2014 in Brasile. E continua con il doblete 2017.
La Germania ha 366 scuole calcio e 1300 allenatori che lavorano su tutto il territorio. In più, l’introduzione nel 2002 dello ius soli ha concesso la cittadinanza ai figli di immigrati e moltiplicato il numero di giocatori tedeschi. Il sistema si regge anche grazie a un miliardo di euro di diritti tv, suddivisi in maniera equa tra le squadre della Bundesliga: al Bayern invincibile va il 7 per cento della torta, ai club di fondo classifica il 4.
La tecnologia non basta
Promossa la Germania, rimandata la Var. Il numero 1 della Fifa Infantino ha contato sei errori gravi evitati. Ma paradossalmente adesso pesano di più le «sviste non viste»: come il rigore negato al Cile nella semifinale contro il Portogallo (l’arbitro non ha ritenuto di ricorrere alla tecnologia) e il cartellino rosso non dato ieri sera a Jara per una gomitata a Ginter (il direttore di gara ha rivisto le immagini e optato per l’ammonizione). Se la Germania è pronta per i Mondiale del 2018, la Var è ancora indietro di preparazione.