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 2017  giugno 30 Venerdì calendario

Pedofilia, indagato Pell il super ministro del Papa. Il cardinale prefetto degli Affari economici della Santa Sede è accusato anche di stupro di ragazzini, tornerà a Melbourne per difendersi

Nel giorno in cui la Chiesa festeggia la solenne festività dei santi Pietro e Paolo patroni di Roma, piomba come una folgore a ciel sereno l’incriminazione del potente cardinale australiano George Pell, 77 anni, a suo tempo arcivescovo di Melbourne e poi di Sydney, attuale Prefetto degli Affari economici del Vaticano, per presunti reati di abusi sessuali su minori quando era sacerdote a Ballarat (1976- 1980), la città in cui è nato, e a Melbourne (1996- 2001).
Shane Patton, vicecommissario capo della polizia di Victoria, ha precisato che Pell dovrà comparire davanti alla Pretura di Melbourne il 18 luglio e che a suo carico ci sarebbero “diversi capi di imputazione” portati da “diversi querelanti”. Il Papa gli ha concesso un “periodo di aspettativa” per potersi difendere dalle infamanti imputazioni.
Pedofilia e stupro sono accuse pesanti come macigni, insopportabili nella Chiesa bergogliana votata all’etica e al rispetto della persona: mai un esponente così in alto della gerarchia vaticana ne era stato bersaglio.
Sono percepibili, infatti, il disagio e l’imbarazzo in Vaticano, anche se formalmente la Santa Sede ha subito espresso rispetto per la giustizia australiana, facendo sapere come lo stesso cardinale Pell abbia “sottolineato e riconosciuto l’importanza della propria partecipazione affinché il processo possa svolgersi in modo giusto e favorire così la ricerca della verità”. Per questo “ha deciso di far ritorno nel suo Paese per affrontare le accuse che gli sono state mosse!”. Durante la sua assenza, “la Segreteria per l’Economia continuerà a svolgere i propri compiti istituzionali. I Segretari rimarranno in carica per il disbrigo degli affari ordinari, donec aliter provideatur.
E il Papa? “Il Santo Padre ha potuto apprezzare l’onestà del cardinale Pell durante i tre anni di lavoro nella Curia Romana, gli è grato per la collaborazione e, in particolare, per l’energico impegno a favore delle riforme nel settore economico e amministrativo”.
In merito alle questioni sollevate dalla giustizia australiana, si sottolinea come “da decenni il cardinale Pell ha condannato apertamente e ripetutamente gli abusi commessi contro minori come atti immorali e intollerabili”, cooperando in passato con le Autorità australiane (ad esempio nelle deposizioni rese alla Royal Commission). Inoltre, “ha appoggiato la creazione della Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e, infine, come Vescovo diocesano in Australia, ha introdotto sistemi e procedure per la protezione di minori, e per fornire assistenza alle vittime di abusi”.
Lo stesso Pell, in un incontro coi giornalisti, ha respinto, anzi, rifiutato “totalmente ed energicamente le accuse, completamente false: aborrisco la sola idea degli abusi. È due anni che questa inchiesta va avanti. Ci sono state fughe di notizie e un incessante tentativo di sbattere il mostro in prima pagina. Sono ansioso di recarmi in tribunale, sono innocente”.
Il pontefice era stato informato sull’inchiesta australiana, “sono stato sempre coerente e chiaro nel respingere le accuse, il processo mi consentirà di chiarire la mia posizione”.